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The Hunters

Regia di Kjell Sundvall vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su The Hunters

di John_Nada1975
7 stelle

Eccezionale thriller dall'ambientazione naturalistica svedese di foreste e cittadine rurali, che parte e si chiude da ''E Lucean le stelle" dalla "La Tosca" pucciniana a Samuel Barber(in arrangiamenti di Bjorn J. Son Lindh), di gran culto in patria, e ad un livello tale generale di regia e sceneggiatura da essere probabilmente il miglior film di genere poliziesco del Paese nordico, almeno dal tempo de "L'Uomo sul tetto"(Mannen på taket)(1976), di Bo Widerberg.

Tra Walter Hill e Peckinpah, senza esagerazioni nello scomodare simili maestri, con un qualcosa del primo tra "Southern Comfort" ed "Extreme Prejudice", che benissimo si adatta fin dal titolo anche qui ai bracconieri cacciatori di frodo di alci, cervi e caprioli, comandati dal fratello del protagonista, poliziotto di ritorno da Stoccolma dopo diversi anni nel suo Paese natale nelle foreste del nord.

Dei villici talmente cattivi dentro, razzisti, ignoranti e beceri -e nemmeno solo da ubriachi-, da sembrare quasi l'archetipo perfetto dell'elettore leghista.

Violenti e assassini per incidente di caccia di frodo e poi per far sparire la testimone, di una coppia lui e lei, di ragazzi profughi russi con tanto di passaporti rossi con stampigliata sopra falce, martello, e CCCP, tenda e Moskwitch S.W. rossa, raccoglitori di mirtilli nel posto sbagliato, al momento sbagliato, oltre che stupratori della cameriera immigrata filippina del locale pub, che aveva solidarizzato e aiutato, oltre che mettersi, con il poliziotto.

Ottimi gli attori tutti soprattutto i cattivi sono ben caratterizzati e senza esagerazioni di sorta, vengono anche mostrati i motivi del loro dedicarsi ad una simile attività per la mancanza di un'altra occupazione, in un ambito rurale e di sole foreste come il loro pur nella ricca Svezia, e di un sistema che fra una rata della macchina da 40000 corone in scadenza, e la moglie e i figli da mantenere, obbliga a compiere veri e propri massacri di animali, già sui titoli di testa che potrebbero scoraggiare ogni animalista, e stomaco debole.

Tali che finiranno nell'interesse dei media e della procura generale, dopo l'assassinio dei ragazzi verrà infatti inviata da Stoccolma una supertopa procuratrice ad indagare e supportare il protagonista Rolf Lassgård, molto bravo, da solo contro tutti in una comunità dove anche la polizia è connivente, per amicizie o parentele.

Il film ci mostra comunque un sistema, quello svedese, che funziona e che alla fine crede anche come cittadinanza nel protagonista da solo contro il suo stesso fratello che ne ha fatte troppe, che reprime il crimine, seppure arrivando spesso in ritardo e fra qualche difficoltà.

Di eccellente livello la fotografia che non ha niente da invidiare ai film dei modelli citati in apertura.

 

 

John Nada

 

 

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