Regia di Djordje Milosavljevic vedi scheda film
Un uomo arriva in una locanda: è sera, piove e la linea telefonica è saltata. I sette ospiti stanno guardando alla tv la caccia a un serial killer in quella stessa zona. Ben presto si scopre che l'ultimo arrivato ha una pistola, e corrisponde all'identikit dell'assassino: è il panico.
Il serbo Djordje Milosavljevic, classe 1969, esordisce alla regia con questo lungometraggio dopo un buon apprendistato nel cinema in veste di sceneggiatore; naturalmente il Nostro scrive il copione anche di Wheels, titolo originale (omonimo) Tockovi. Un copione che nasce da uno spunto davvero interessante: un uomo arriva in una locanda da thriller (temporale, buio, linea telefonica saltata) e, creduto a torto un serial killer, comincia a sterminare per una serie incredibile di errori tutti gli avventori; eppure il film finisce per non funzionare, se non parzialmente, e soprattutto girano a vuoto i meccanismi comici che dovrebbero sorreggere l’intero impianto della storia. I problemi non sono però solamente di scrittura: senz’altro i personaggi sono eccessivamente stereotipati e cambiano psicologia in maniera fin troppo drastica e semplice, senz’altro la trama mostra la sua prevedibilità molto in fretta, senz’altro gli snodi centrali della trama sono trattati con superficialità (il ritrovamento della pistola su tutti), ma i limiti del lavoro vanno visti innanzitutto in una regia molto approssimativa, colma di brutture e di carenze anche grammaticali, e in tal senso alcune colpe vanno imputate anche al montaggio (di Branka Ceperac). Peccato, insomma. Non molto efficaci anche le scelte di casting, a partire dal protagonista Dragan Micanovic, in parte scusabile dato il pasticcio in cui si ritrova; Milosavljevic tornerà successivamente di rado alla regia, prediligendo la strada della scrittura, soprattutto di serie tv. 3,5/10.
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