Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Altra incursione di Cronenberg nei mali della società moderna, che ha la pretesa di aver espunto il male dall'uomo con la tecnologia e la medicina. Ha invece creato una nuova generazione di mostri che violentano e uccidono.
Anche questa volta Cronenberg è stato un fine lettore della società moderna, uno che vede oltre l'apparenza, si rende conto delle cose, ed è forse anche un profeta. Tutti elementi che si trovano in altri film per me memorabili, come “Videodrome” ed “Existenz”.
Pare tuttavia che questa pellicola venga interpretata in modo molto diverso a seconda degli utenti. Io vi leggo una presa d'atto dell'ipersessualizzazione della società moderna, dove a forza di liberare gli istinti gli individui sono diventati violenti, e voraci di sesso, un sesso predatorio, desiderato verso la prima persona incontrata e ormai privo di significato. Per di più, quel tipo di sesso è contiguo con la morte, e spinge quindi ad uccidere. Il medico pazzo autore dell'esperimento, che vagheggiava una vita in perpetuo orgasmo senza limite alcuno, è la causa iniziale del contagio. Lo stesso insediamento abitativo dove si svolge l'azione promette di dare ai suoi abitanti piacere e felicità perfetti in una nuova comunità, dalla quale il male è stato espulso. I palazzi divengono però l'origine dell'epidemia di zombi-violentatori, forse proprio per la loro velleitaria pretesa di isola felice.
Gli effetti speciali sono funzionali al racconto, e sono del tipo vecchio che piace me (cioè “reali” e non digitali). La scena iniziale del medico pazzo è raccapricciante, ma lo è un po' meno quando veniamo a sapere il motivo di quell'azione repellente.
Cronenberg conduce bene la pellicola, senza fretta ma anche con il ritmo giusto, e ci regala un horror senza inutili compiacimenti sadici e con contenuti sicuramente interessanti.
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