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Il demone sotto la pelle

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su Il demone sotto la pelle

di supadany
8 stelle

VOTO : 7+.

Dopo aver visto questo film si potrebbe tranquillamente dire che chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Infatti qui Cronenberg è alle prime armi, ma denota subito fin da subito quali siano le sue intenzioni e le sue capacità per quanto si noti qualche leggerenza sparsa lungo il film (cioè alcune scene rappresentate proprio male), lo stesso riesce ad essere inquietante, soprattutto nei momenti chiave (la parte iniziale, ma soprattutto il finale).

“L’arca di Noè” è il complesso residenziale dove tutte le famiglie bene vorrebbero abitare.

Ma mentre una nuova famiglia è pronta felicemente ad entrarvi, un altro suo abitante  comincia ad accusare dei dolori allo stomaco, mentre un omicidio suicidio, apparentemente senza spiegazioni, scuote la calma del posto.

Dietro ciò vi è un parassita che sarebbe dovuto servire per sostituire il trapianto di organi, ma la situazione è sfuggita di mano a chi lo stava studiando e lo stesso si va diffondendo velocemente di corpo in corpo.

Così i contagiati finiscono con l’aumentare rapidamente e trovare una sicura via di fuga per i non infettati sarà tutt’altro che facile.

Mi è piaciuto parecchio, seppur con qualche doveroso distinguo, questo esordio nel lungo (dietro la produzione di Ivan Reitman) del grande maestro canadese.

Film di genere che sa essere inquietante e profondamente malato con tante contaminazioni efficacissime, tra un parassita che si moltiplica e le pulsioni sessuali compulsive che si spingono anche in scenari  futuristici pensando che siamo nel 1975 (scene di sesso tra donne, tra uomini, tra padre e figlia).

Convincente il ritmo (costante e sostenuto), brillante l’introduzione con una facciata assolutamente accomodante, che ben presto si trasforma in una storia sempre più agghiacciante e senza via d’uscita.

Ed il finale è perfetto perché non lascia speranza per ben due volte, in primis perché non vi è un modo per sfuggire alla realtà dei fatti, secondo perché il pericolo si nasconde dietro ai volti più normali e rilassati (e sulla voce del radiocronista si può spegnere il dvr e raggelare silenziosamente sul divano).

Film dunque che visto oggi pur risentendo apertamente degli anni che passano inesorabili (e della mancanza di un budget all’altezza, oltre che di qualche imprecisione dovuta all’inesperienza, almeno credo), riesce a mantenere un’ottimo livello di tensione essendo determinato dall’inizio alla fine collocandosi così nel filone dei vari “Alien” e “La cosa” perdendo la sfida solo per pochi punti.

E per un appassionato del genere come è equivale ad una decisa promozione.

Su David Cronenberg

VOTO : 7+. Regia ricca di suggestioni non sempre perfetta, ma che offre anche tanti spunti interessanti.

Su Barbara Steele

VOTO : 6,5. Adeguata.

Su Paul Hampton

VOTO : 6,5. Adeguato.

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