Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Terzo lungometraggio di Cronenberg (ma il primo a godere di una distribuzione nelle sale), girato in sole due settimane con un budget ridottissimo, sforbiciato dalla censura nostrana di una decina di minuti ed osteggiato da buona parte della critica canadese con un accanimento tale da rendere problematica al regista la ricerca di finanziatori per i suoi film successivi (oltre che causargli lo sfratto dal suo appartamento di Toronto). Le tematiche più vitali del suo cinema sono già tutte presenti in questo allucinato ed inquietante horror ambientato in un futuristico residence di lusso situato in un'isoletta nei pressi di Montreal, in cui la vita quotidiana dei suoi inquilini viene stravolta da una serie di episodi inquietanti, tra esplosioni della libido sessuale, sanguinose aggressioni ed efferati omicidi. Il contagio, diffuso da un misterioso organismo parassitario, è immediato e gli abitanti trasformati in zombie assetati di sesso e di sangue. Mutazioni, devastazioni dei corpi, perversione, emancipazione e frenesia sessuale, sottotesti metaforici, pessimismo e humour macabro, tra horror apocalittico e B-movie survoltato: claustrofobico e disturbante, parto opprimente e adeguatamente rivoltante della mente malata (e geniale) del suo autore, omaggia e riaggiorna La notte dei morti viventi con estetica visionaria e ritmo incalzante, trasfigurandolo in un lungimirante monito sulle libertà sessuali alle soglie dell'Aids, fino ad un implacabile e beffardo finale. Indimenticabile l'interpretazione di Barbara Steele, a cui Cronenberg regala una sconvolgente e famigerata sequenza (quella nella vasca da bagno).
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