Regia di Shaun Costello vedi scheda film
Angosciante esordio in regia di Shaun Costello, girato in un paio di giorni ma interpretato in maniera davvero maniacale da Harry Reems. In parte anticipa, data la presenza di un reduce vietnamita, il più celebre Rambo, mentre per le atmosfere cupe e nichiliste, Maniac di William Lustig.
Un reduce del Vietnam (Harry Reems), sconvolto dall'esperienza della guerra, prende di mira alcune donne a New York. Sfruttando la sua attività lavorativa presso una stazione di carburante, tramite i pagamenti con carte di credito risale agli indirizzi delle ignare vittime.
"This is the legacy that veterans bring back a combination of fear, confusion, rage and frustration, and this leads to a desperate need for an enemy…" (Didascalia iniziale con citazione attribuita a Robert Lifton)
Harry Reems
Una fotografia sporca, con illuminazione soffusa, va di pari passo a una traccia audio sperimentale che mescola suoni di guerra (aerei, bombardamenti, colpi di fucile ed esplosioni) a grida, pianti, gemiti. Al "Joe's friendly service", una piccola stazione di servizio, Harry Reems tende le sue trappole: grazie a pagamenti con carta di credito o, in alternativa, al numero di targa, risale all'indirizzo di donne che ai suoi occhi appannati dall'esperienza in guerra assumono l'aspetto di vietnamite. Shaun Costello, in seguito regista di soli film hard, esordisce (nascosto dietro lo pseudonimo di Helmut Richler) con questo angosciante thriller girato a tempo di record (solo due giorni) con poco più di 6.000 dollari. La post produzione di Forced entry dura invece cinque mesi, durante i quali Costello elabora le immagini filmate alternandole con vere scene di guerra (in bianco e nero). L'effetto finale è a dir poco spiazzante: nei sadici amplessi, con innocue ragazze violate nell'intimità (la prima viene spiata con il compagno e aggredita quando rimasta sola, la seconda addirittura sorpresa sotto la doccia), Reems tiene sotto minaccia armata (coltello o pistola) la disgraziata vittima, mentre le scene porno vengono mixate con immagini di fucilazioni, donne e bambini in lacrime e altri orrori del conflitto vietnamita. Non solo, pure la traccia audio spesso si sovrappone: le urla delle ragazze violentate fanno da sfondo alle sequenze di donne affrante dalla guerra, in miseria e piangenti e viceversa.
Laura Cannon, l'autista sperduta
A rendere ancora più inquietante l'effetto del sonoro, saltuariamente (non accreditato) a tratti compare il brano Hippy di Alan Parker. Film tetro e sconsolante, anche a causa di Reems (in seguito attore in ruoli opposti, da commedia) che si immedesima nella parte in maniera impressionante; s'insinua per le vie di New York muovendosi come se fosse in conflitto, mentre le strade della città ai suoi occhi diventano sentieri di guerra, attraversati da vietnamiti. Chiaro e polemico esempio di hard (siamo agli esordi dell'ufficializzazione del porno) diretto da un regista che vuole colpire dritto allo stomaco, tentando di dare una vaga idea di cosa possa essere stato quel terribile momento per i tanti americani mandati al fronte, a combattere un nemico che - sembra alludere Costello - era esattamente come loro, ossia uomini, donne e bambini innocenti, coinvolti in un orrore senza fine. Un orrore come quello riservato alle occasionali ragazze che sostano (magari solo per chiedere una informazione) al "Joe's friendly service", beffardo nome per una piccola e invisibile stazione di servizio nella quale si agita una debole mente, tormentata, in pericoloso e totale abbandono.
Harry Reems e Jutta David
Curiosità
- Costello interpreta il ruolo di David, marito di Jutta.
- In alcuni momenti si intravede l'operatore riflesso in uno specchio, o si notano i microfoni calare dall'alto sulla scena. Incongruenze dovute alla velocità di lavorazione.
- Nella biografia di Harry Reems (1947 - 2013), interprete di centinaia di hard, l'unico titolo di cui l'attore si rammarica per avervi partecipato è proprio Forced entry.
- Nel 1975 Jim Sotos ne realizza un remake dall'omonimo titolo di Forced entry, circolato anche in Italia come Un'ombra nel buio.
"Gli uomini sono in guerra tra loro, perché ogni uomo è in guerra con se stesso." (Francis Meehan)
F.P. 23/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 83')
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