Regia di Sergio Castellitto vedi scheda film
Dopo Banderas–Griffith - sempre da Venezia - un’altra coppia sposata si ritrova davanti e dietro la macchina da presa, per un esordio d’attore-regista. Non confrontabili, le due opere prime sono, però, accomunate da una storia stravagante e originale che sfiora fertili eccessi narrativi e calligrafici. Tratte entrambe da due libri non comuni. Sergio Castellitto, oltre a dirigere, è anche il protagonista principale di questo film vivo e divertente, con qualche scompenso nella seconda parte, ma che rivela decisamente un punto di vista registico degno di attenzione. Indossa i calzini flosci, i vestiti tagliati male, il cappello e lo sguardo furbo, unto, diretto di un bel personaggio, Libero. Un sudista scaltro e simpatico che, su al Nord, tra afa, zanzare e amici forse un po’ sfasati, frequenta la scuola serale, conquista la professoressa d’italiano e allunga il passo più di quanto le gambe e gli altri possano sostenere. A quel punto la commedia comincia a tingersi di un nero pallido.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta