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La Cosa da un altro mondo

Regia di Christian Nyby, Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su La Cosa da un altro mondo

di genoano
7 stelle

Chi va là? Un alieno che non è un omino ma un omone verde, anzi un verdurone, per di più surgelato. Quando si scongelerà, sarà ora di cena, ma soltanto per lui... Un classico del fantaspavento, ricco di suspense, ironia e trovate, con suggestioni da Guerra fredda (siamo in Artide, più fredda di così...). Voto 7+++.

"Who goes there?" ("Chi va là?"), la domanda della sentinella di fronte all'ignoto, dà il titolo a un racconto di John Campbell del 1938, che, alla vigilia del secondo conflitto mondiale, aggiorna in chiave fantahorror il mito di Proteo e ne fa una metafora dello spionaggio. Un testo perfetto anche per il clima teso della Guerra Fredda; Hollywood se ne accorge, rendendolo la base di "La cosa da un altro mondo"; tuttavia per gli effetti speciali del 1951 le "trasformazioni" del mutaforma sono un osso troppo duro, e al posto della creatura di Campbell si opta per qualcosa di più realizzabile, una sorta di Frankenstein alla clorofilla, con l'aggiunta di un'attitudine draculesca. Howard Hawks produce e partecipa, non accreditato, alla direzione del film, e si vede: il maestro fa della "Cosa" una cosa grande, sfrutta la suggestione del gelo artico e imprime al film un ritmo che non viene mai meno, una tensione e una suspense implacabili (da antologia la scena del primo, improvviso, spaventoso incontro ravvicinato con la creatura); ma non dimentica di stemperarle di tanto in tanto con dialoghi vivacissimi, scambi di battute da commedia e una sottotrama rosa. Si ha l'impressione di assistere alle prove generali del suo capolavoro del 1959, "Un dollaro d'onore", in cui ritroviamo ingredienti simili. Nel 1982 Carpenter riproporrà la vicenda in "La cosa", altra opera fina in cui, grazie ai progressi degli effetti speciali, si recuperano le caratteristiche originali del villain; nel 2011 ne verrà relizzato un (ben meno valido) prequel/remake con lo stesso titolo, forse influenzato dal rinnovato clima di guerra fredda, che negli anni successivi diverrà purtroppo, in più scenari, caldissima. Sembra che la letteratura e il cinema abbiano la capacità di presentire l'avvicinarsi di quel mostro, perennemente assetato di sangue, che periodicamente torna a visitare l'umanità, la guerra; è allora che, come sentinelle, ci avvertono con un nuovo "Chi va là?". 

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