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La Cosa da un altro mondo

Regia di Christian Nyby, Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su La Cosa da un altro mondo

di champagne1
8 stelle

Una missione artica dovrà affrontare il mistero dell'oggetto atterrato tra i ghiacci qualche giorno prima e come affrontare la "Cosa" che esso contiene ...

 

 

Tratto dal romanzo di John Campbell jr. scritto nel 1938, il film cela tutta una serie di curiosità e aneddoti.

Anzitutto la regia di Nyby pare fosse fittizia e che fu invece uno degli sceneggiatori, peraltro non accreditato, Howard Hawks, a curarsene sempre senza venire mai citato. La produzione non volle seguire l'usanza di presentare gli attori principalinè sullelocandine né fra i titoli di testa; l'intero cast viene rapidamente citato solo in coda e pealtro con molte dimenticanze.

Il film nasceva con un budget limitato, pertanto girato essenzialmente nei set in studio a L.A. e con pochi esterni fra le nevi del Parco Nazionale del Montana, ma l'ambientazione a temperatura glaciale delle ultime scene in interni  richiedette il noleggio di costosi e giganteschi frigoriferi che assorbirono il più delle risorse disponibili.

 

 

In compenso si "risparmiò" sugli effetti speciali che avrebbero dovuto essere impiegati per rappresentare - come nel romanzo - una creatura aliena dall'aspetto continuamente mutevole, optando invece per una figura antropomorfa e senza mai riprenderla in primo piano.

Pur inquadrata da lontano, grazie anche al lavoro di fantasia che fa lo spettatore all'ascolto delle descrizioni eseguite durante la vicenda, la creatura apparve a tutti adeguatamente spaventevole.

La sceneggiatura prevedeva dialoghi fitti e sovrapposizioni di voci che furono causa di problemi di recitazione fra gli attori e soprattutto nella fase del doppiaggio di lingue non anglofone.

 

 

Il film si arricchisce - rispetto alla novella - dell'esperienza appena conclusa della Seconda Guerra Mondiale e soprattutto dopo le esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki: pertanto si avverte una pesante critica rispetto al ruolo della Scienza (in questo caso rappresentato dal dott. Carrington che difende- per amore di conoscenza - la creatura aliena a dispetto dell'evidenza di quanto essa sia pericolosa) e alla sua capacità di avviare studi e processi che potrebbero esitare nella estinzione del genere umano.

 

Image of 1951 theatrical poster

 

La pellicola riscosse subito un enorme successo grazie alla sua abilità di rappresentare l'esotismo dei luoghi insieme con la quotidianità del vivere in una base scientifica e il thriller palpitante della scoperta e delle sue conseguenze.

Fu anche la prima volta che sul grande schermo (nell'epoca del sonoro) veniva rappresentato un extraterrestre.

 

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