Regia di Christian Nyby, Howard Hawks vedi scheda film
Buon esempio di fantascienza con pochi soldi, che conta sull'abilità degli attori, del regista, e degli sceneggiatori. In questo genere di prodotto non si può fare polverone con gli effetti speciali o con scene di massa, per distrarre dalla mancanza di idee e di capacità (ciò che oggi si fa molto spesso). La regia a due mani è sicura e spigliata, e non è difficile capire quali scene siano state girate da Hawks (quella dove lei lega lui a una sedia e si diverte a punzecchiarlo con i discorsi? Per gioco, sì sì, ma....). I dialoghi sono velocissimi, e , per i miei gusti, qualche volta anche troppo. Non mi piace cioè la tecnica delle battute sovrapposte, che ho visto solo in questo film. Comunque il film intrattiene e cattura l'attenzione, e propone una salutare riflessione – peraltro giustamente molto presente al cinema – sui limiti e sui pericoli della scienza. E' giusto sacrificare vite umane, forse moltissime, perché gli scienziati soddisfino la loro vorace curiosità? Alcuni di essi sono dei fanatici, che metterebbero a rischio il futuro dell'umanità pur di conseguire nuove scoperte. Il film ha più di qualche punto di contatto con “Alien”, dove la “compagnia” era pronta a sacrificare tutto l'equipaggio, pur di portare sulla terra nuove forme di vita. In Alien come qui non si sa quali effetti e comportamenti queste nuove forme di vita abbiano, o peggio, si intravvedono già. Tuttavia, lo scienziato della base non si arrende. Bella e hawksiana la solidarietà umana tra i membri della base, che giustamente bloccano i piani scellerati dello scienziato. Pochi ma efficaci effetti speciali.
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