Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Con la regia pertinente di Stelvio Massi, uno tra i massimi esperti nella ripresa di inseguimenti in macchina, con scontri ed evoluzioni adrenaliniche filmate dal vero senza alcun effetto speciale se non la bravura spericolata di ottimi stuntmen, Mark il poliziotto è il primo film di una fortunata trilogia che vede l'ex divo dei fotoromanzi anni '70 Franco Gasparri, qui promosso al rango d'attore, protagonista nei panni di un avvenente e incorruttibile commissario di polizia, impegnato a combattere contro trafficanti di droga e connivenze dei poteri mafiosi su quelli istituzionali.
Gasparri, fighetto impostato e gattone vanesio che non riesce a non catturare simpatie, diviene in qualche modo nulla di meno che il Delon tanto celebrato nei “polar” francesi., genere al quale in fondo il “poliziottesco” di quegli anni altro non è se non il corrispettivo italiano, forse più povero e “arrangiato”, ma certamente non inferiore per risultati e qualità artistica.
La produzione, come era d'uopo in progetti del genere, scomoda una star a stelle e strisce - Lee J. Cobb in questo caso - perfetto ad impersonare il vilain di turno, tra l'altro recidivo nel secondo episodio, girato quasi senza soluzione di continuità per minimizzare i costi.
Schietto, schematico, senza fronzoli, il film è appassionante soprattutto nelle concitate scene d'azione e di inseguimento d'auto.
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