Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
Ai tempi fu un discreto successo di pubblico, tanto da meritare non uno ma due sequel nel giro di un solo anno (Mark il poliziotto spara per primo e Mark colpisce ancora, titoli che già da soli commentano alla perfezione l'eccelso lavoro di fantasia che sottostava a operazioni di questo calibro); siamo d'altronde nel pieno dell'esplosione poliziottesca, quando il cinema italiano si occupava prevalentemente di città violente, delinquenti senza cuore e sbirri che operavano al di sopra della legge. Sfortunatamente per Massi, che pure qualche qualità ce l'aveva e all'interno del filone riuscì a essere uno dei meno peggiori, la moda si esaurì molto in fretta e le idee con essa (anzi: viceversa); l'impianto di questa sceneggiatura (Stelvio Massi, Dardano Sacchetti, Adriano Bolzoni e Raniero di Giovanbattista) è sterile, piatto, inconcludente: è la solita storiella del buono che lotta contro il cattivo (manicheismo a quintali), che per un'ora e mezza si regge tutta sui prevedibili tentativi di insabbiare le indagini, da parte del cattivo, che vanno dapprima a segno e infine non riescono più a fermare l'implacabile commissario assetato di giustizia come ne fosse una questione personale. Commissario: come andava di moda appunto nel genere, nel quale prosperarono in tale ruolo attori che, come Franco Gasparri, più che sulla (scadente) recitazione puntavano sul fascino machista, reso ancora più ridicolo dalle battute stantie e grossolane del copione: il punto di riferimento è Maurizio Merli, che proprio in quell'anno interpreta per la prima volta il commissario Betti in Roma violenta. Per non infierire è meglio tacere sulle banalità mostruose della storia, in cui i drogati sono stilizzati come zombie e gli affaristi milanesi come vampiri; musiche apprezzabili di Stelvio Cipriani, fedele collaboratore del regista. 2,5/10.
Mark è giovane, belloccio e aitante. Ma soprattutto è il commissario di polizia incaricato di indagare su loschi traffici di droga; sorprendentemente finirà sulle tracce di un potentissimo boss milanese, affarista con le mani in pasta dappertutto...
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