Regia di Russ Meyer vedi scheda film
La costruzione di un grattacielo paragonata alla creazione di un reggiseno su misura.
In un mondo oramai dominato da architetti e ingegneri, vuole dirci questo cortometraggio di Russ Meyer, anche la creazione di un piccolo capo di abbigliamento è divenuta un'opera di alta, raffinata e sofisticata tecnica. Naturalmente è tutta una scusa per mostrare un po' di seni al vento (poderosi, perché Meyer per meno non si muove) e per gli standard censorii del 1964 non è neppure poco; il regista aveva d'altronde già diretto qualche lungometraggio pruriginoso, anche se la parte più celebre e più eccessiva della sua carriera doveva ancora arrivare. Tensione, trazione, elasticità, peso, volume, carico... nel commento in voce off abbondano i dettagli tecnici, ma la verità è che stiamo assistendo allo sfoggio (giustificato sul piano logico, per l'appunto) di un petto notevole: “casualmente la ragazza sa come riempire quel reggiseno”, così si chiude il commento, sulle parole The end. Buffo, ma nulla più. 5/10.
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