Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
Bello spaghetti thriller con un intrigo assai interessante e coinvolgente. Il soggetto è di quelli cari a Dallamano (regista e cosceneggiatore) con una storia fosca, fatta di ragazzine di facili costumi e donne pratiche in aborti illegali. Lo script è superiore alla media (dei B-Movies nostrani) e l’assassino agisce con un movente ben delineato. Presenti un paio di momenti inverosimili (Testi che giunge sulla scena del primo delitto dopo aver appreso dell’omicidio alla radio e quando vi arriva scopre che il cadavere non è stato ancora spostato: alla faccia della velocità!?), ma tutto sommato si può chiudere un occhio. Bene la caratterizzazione dei personaggi con una rosa di sospetti aperta a più soluzioni (per trovare un pelo nell’uovo, credo che si potesse rendere più ambiguo il ruolo della moglie). Bene la regia, con Dallamano che regala almeno una sequenza memorabile (quella dell’aborto, per merito anche di una fotografia onirico-psichedelica) e una dove serpeggia un alto tasso di tensione (scena dell’assassinio della “ragazza” di Testi, integralmente girata dalla soggettiva dell'assassino). Assente il gore, ma questo non significa che non vi siano momenti di inquietudine (la stessa firma del serial killer ne è una riprova: stupra le vittime con un coltello). Attori nella norma, ottima la fotografia di Joe D’Amato. Le musiche sono di Morricone: un nome una garanzia. Nudi femminili (anche integrali) a profusione.
Sicuramente tra gli spaghetti thriller più riusciti anche se non orientato prevalentemente “sull’effetto brivido”, puntando maggiormente sull’intreccio. Da vedere. Voto: 7.5+
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