Regia di Massimo Dallamano vedi scheda film
Curiosamente lontano dal cinema di genere dell’epoca, è un thriller irretito da un morboso clima femmineo e con un fascino decorativo ben sintetizzato dall’accaldata fotografia di Joe D'Amato. Oltre alla visionaria presenza del body-count, affiora un delirante pensiero sul perbenismo borghese e sulle ombre che ha lasciato all’interno dell’educazione e dell’emancipazione giovanile. Stupenda Camille Keaton, magnetica presenza quasi incorporea.
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