Regia di James Whale vedi scheda film
Seguito di "Frankenstein" girato con lo stesso cast tecnico-artistico e rivelatosi un'altra notevole fonte di profitti per la Universal, "La moglie di Frankenstein" risulta per plauso praticamente unanime della critica anche superiore rispetto all'originale, e anch'io mi adeguo a questo giudizio. Lo stile del regista James Whale riesce qui a superare quell'impressione di teatralità che si avvertiva abbastanza spesso nel film del 1931, rinnova la materia narrativa nel pieno rispetto della fonte letteraria che rimane il romanzo di Mary Shelley, e si sbizzarrisce in invenzioni figurative al limite del delirio (ad esempio la scena del dottor Pretorius che mostra al barone una serie di "pupazzetti animati", come potrebbe definirli qualcuno) che nonostante tutto risultano sempre indovinate, funzionali alla narrazione. Importante l'influenza dell'Espressionismo nella scelta di angolazioni di ripresa insolite che anticipano di alcuni anni il lavoro di Orson Welles, così come nella scenografia volutamente opprimente e barocca del castello e del laboratorio del barone; a livello narrativo si sceglie di dare più spazio al mostro interpretato da Karloff e di "umanizzarlo" con sequenze divenute famose come quelle dell'eremita cieco che lo tratta come un amico, anche se bisogna riconoscere che ci sono diversi momenti del film in cui Whale sceglie di operare una sottile auto-parodia delle atmosfere tenebrose e dei personaggi orrorifici, che nel complesso riesce a non scivolare mai nell'eccesso. Nel cast Boris Karloff è la star del film pur apparendo in un munero limitato di scene, Colin Clive interpreta un Henry Frankenstein molto più dubbioso e meno sfrontato rispetto al primo capitolo, Valerie Hobson sostituisce Mae Clarke nella parte della fidanzata accentuando l'intensità melodrammatica del personaggio, Ernest Thesiger è un dottor Pretorius folle e delirante al punto giusto, mentre fondamentale risulta la breve apparizione di Elsa Lanchester nel ruolo di Mary Shelley e della Sposa. Anche questo è un film di grandissima influenza su tutto il cinema di genere a venire e rimane forse il capolavoro del raffinato Whale a cui anni dopo verrà dedicato il film "Gods and monsters" in cui viene interpretato da Ian McKellen.
voto 9/10
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