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La moglie di Frankenstein

Regia di James Whale vedi scheda film

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La recensione su La moglie di Frankenstein

di undying
4 stelle

Il mito sconfina nella commedia e trascina Frankenstein - e la creatura a seguire - nel panorama del grottesco...

 

Primo seguito di un caposaldo dell'horror forse - rivisto a distanza di tempo - troppo sopravvalutato. Alla regia sta sempre James Whale, pertanto anche qui l'ironia (quanto ricercata e quanto, invece, involontaria non è dato sapere) percorre in lungo e in largo le vicende del mostro carnevalesco. Sfuggito - assieme all'abominevole creatura - all'ira popolare che chiudeva con un incendio il primo film, Frankenstein è affiancato da un dottore ancora più folle, tale Pretorius, che si lambicca con esseri in miniatura (!) e suggerisce di far vivere una versione femminile da affiancare al mostro. A prescindere da un incipit "letterario" di certo rispetto, tutto il film viaggia sul binario della commedia, senza mai affrontare la tematica horror. Whale si prende gioco del tema gotico e dello spettatore al punto che i seguiti stessi saranno fonte di ispirazione per Mel Brooks che li farà confluire nella tardiva parodia (per certi versi più interessante) Frankenstein Junior. E la moglie del mostro (si badi: non di Frankenstein)? Appare, sensuale e bellissima (come una modella dal look lievemente spiritato a causa dei capellacci irsuti) solo per una manciata di minuti nel concitato e ridanciano finale!

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