Regia di James Whale vedi scheda film
Considerato,e forse non a torto,uno dei capisaldi del cinema classico dell'orrore,il sequel di "Frankenstein",liberissimamente ispirato al romanzo di Mary Shelley(che compare nel prologo,tocco in più d'ironia,interpretata da Elsa Lanchester) fu un grande successo e ,guardandolo settant'anni dopo la sua realizzazione,un film di grande modernità.Evidenziando la forte componente umoristica,che darà il "La" a Mel Brooks per il suo "Frankenstein junior",largamente costruito su questo film,si rivela il "vero" film su Frankenstein di James Whale.infatti,si sente una mano autoriale maggiormente libera e ispirata,con grande uso di piani sequenza arditissimi per l'epoca,e una dimensione quasi da disegno animato dell'intera vicenda.Whale immette un personaggio malvagio e necrofilo come il professor Pretorius,"smarcando" il dottor Frankenstein,e dando ancora più umanità alla Creatura,che Boris Karloff rende in maniera avvincente.Un film che ,tra una componente spettacolare molto attiva(la scena degli "homunculus" in vetro),un'estetizzazione dell'immagine degna di un signor regista come James Whale,lascia ,nella scena in cui il monaco accoglie il "Mostro",e prega piangendo ringraziando Dio,subito abbracciato dalla deforme e disgraziata Creatura,alla quale sfugge un'intrattenibile lacrima,un sentimento di vera carità cristiana.
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