Regia di Tonino Valerii vedi scheda film
Il solido mestiere di Tonino Valerii è al servizio di un film che sembra nascere da una costola dell'argentiano "Uccello dalle piume di cristallo" (1970): molte cose riportano all'illustre capostipite del thriller all'italiana anni settanta, prima tra tutte l'inconfondibile musica di Ennio Morricone, le cui note si odono fin dai primi fotogrammi. Intendiamoci: non si tratta certo di un capolavoro, ma "Mio caro assassino" è un prodotto che funziona dall'inizio alla fine (buona anche la fotografia dello spagnolo Manuel Rojas), nonostante un attore protagonista che, nonostante la bella presenza, non era certo il massimo dell'espressività recitativa. Per fortuna, a controbilanciare un primattore niente più che dignitoso c'è una spalla come Salvo Randone, affiancato da un buon gruppo di caratteristi di valore, italiani e stranieri. La tensione, comunque, è ben gestita, così come la rivelazione finale del colpevole, che avviene alla presenza di tutti i sospettati, come in un buon vecchio giallo di Agatha Christie. Insieme a "Il mio nome è Nessuno" (1973), questo è il miglior film di Valerii. (20 febbraio 2008)
Un certo Paradisi muore decapitato da una ruspa. Il commissario Peretti scopre che questa morte, così come altre che seguono a breve tempo, si ricollegano al rapimento di una bambina e al duplice omicidio di lei e suo padre, avvenuto circa un anno prima. Peretti indagherà per scoprire chi ci sia dietro a tutti questi assassinii.
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