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Mio caro assassino

Regia di Tonino Valerii vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su Mio caro assassino

di John_Nada1975
7 stelle

Quando il miglior film visto fin qui nel 2025- visti sono a dozzine- è del 1972, si son dette molte cose.

Finalmente in una copia ad alta definizione dal BD americano Vinegar Syndrome che ne contiene pure la versione U.S. con pochi minuti meno e dal titolo "My Dear Killer" in SD, bisogna dire che il quasi sempre affidabile Valerii riesce con questo suo famoso titolo del giallo-thriller "argentiano" allora in esplosione commerciale, a realizzare persino un film di consumo "popolare" che contiene al suo interno un sentimento non comune, sulla crudeltà umana ben esposta nel monologo finale di George Hilton/Commissario Luca Peretti, nella migliore interpretazione in carriera.

E in particolare contro i bambini-senza mostrare peraltro niente di compiaciuto ed esploitativo-; e che in un'epoca di propaganda pedofila sottile e nemmeno tanto strisciante, nel cinema americano soprattutto, andrebbe rivisto, soprattutto oggi. 

In questo, visto al livello di sceneggiatura veramente ottima realizzata soprattutto da Roberto Leoni, si inserisce nel migliore solco dei dei thriller italici del periodo con al centro bambini più o meno vittime fisiche, se non della loro innocenza e purezza, come ovviamente ne "Il Gatto a nove code" di Dario Argento in parte, ma certo di più in "Non si sevizia un paperino" di Lucio Fulci, "Chi la vista morire?" di Aldo Lado, tutti realizzati in quel biennio.

Non poco contribuisce all'apparentamento la colonna sonora di musica concreta firmata dal maestro Ennio Morricone, similmente che in altri film del filone, ma la cifra narrativa e stilistica di Valerii, al netto delle varie sequenze anche urbane illuminate solo da fioche luci di lampione delle ruote spagnole(il film venne girato in gran parte in Spagna seppure ambientato in Italia, e con vari esterni di strade note anche a Roma), è in qualche modo e personale. Rifuggendo pure da certe insistenze grandguignolesche che erano nella fortuna del genere( tranne nella celebre scena dell'assassinio della maestra Patty Shepard nel suo appartamento, con una sega circolare elettrica, la quale non fugge come si conviene in un film, mai in maniera convincente, e neppure si chiude a chiave una volta intrappolata nella cucina), che però è come in "Psycho" di Hitchcock risulta più che altro con gli spruzzi di sangue sulla pelle, ma non effettive lacerazioni in vista.

Nel celebre inizio all'acquitrino si vede una bella macchina escavatrice della storica Hydramac con le targhe della marca in bella vista, e che poi sarà pure su alcuni manifesti e sull'album della colonna sonora. 

Bravo e con la faccia giusta, il caratterista italiano quasi sconosciuto che interpreta l'assassino, e che alla maniera anche qui dei particolari rivelatori ma sfuggenti se non subliminali, di Argento e di altri film dello stesso filone, si può vedere velicissimamente per dettaglio di 3/4 del viso già nel secondo omicidio. Ma non essendo all'epoca in tempi di possibili fermi immagine e avanzamenti per fotogramma a piacimento....

 

 

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