Regia di Tonino Valerii vedi scheda film
C’è il movente pecuniario e quello morboso, c’è l’immancabile dualismo tra infima borghesia e genuino proletariato e c’è lo spiegone finale che è abituale del giallo d’investigazione. Ma c’è anche la regia di Valerii, che descrive i fatti con piglio astuto ma estremamente schietto, come la cronaca di un infinito calvario, come un dramma privato che diventa improvvisamente una necrosi sociale. Feroce, malinconico, disincantato.
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