Regia di Alberto Bevilacqua vedi scheda film
Milano. Tango blu è un locale notturno frequentato da una serie di personaggi sgangherati; fra di essi si celano anche un poliziotto e un assassino. Che, naturalmente, è il più imprevedibile della combriccola.
Bevilacqua regista non ha mai funzionato, è un dato di fatto. E a vedere questo Tango blu, sua sesta pellicola da dietro la macchina da presa, si intuiscono bene le ragioni di tale fallimento: una storia non eccezionale, ma con i giusti spigoli (caratterizzazioni forti, un intrigo di fondo, un impianto narrativo corale), messa in mano a una serie di attori fra il buono e l'ottimo, finisce per far sbadigliare a ripetizione. Bevilacqua scrittore è, certamente, un altro paio di maniche; sua è anche la sceneggiatura e, come appena rilevato, di per sè non sarebbe neppure stata male. Ma il risultato complessivo lascia un bel po' di perplessità, a partire proprio dal cast non sfruttato al meglio: Leo Gullotta, Franco Franchi, Gigi e Andrea, Carlo Dapporto, Valentina Cortese e Maurizio Merli erano senz'altro una buona base di partenza. Non è un caso, a questo punto, se il regista si assenterà per 12 lunghi anni da un set cinematografico, per tornare solo con il suo ultimo film, Gialloparma del 1999. 3,5/10.
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