Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
Titoli italiani assurdi ne sono stati dati a diversi film , qui però siamo quasi alla fantascienza, anche se effettivamente rimane impresso: il "Corvo Rosso" del titolo nostrano non c'è per niente nella pellicola di Pollack, ma sono particolari. Western assemblato al cinema d'avventura, "Jeremiah Johnson" è uno dei più amati classici del genere del periodo della riconsiderazione dei canoni:cosceneggiato da uno che di liberal non ha mai avuto niente come John Milius, il film con Robert Redford è uno dei più realistici mai girati. L'avventura, per quanto magnifica,epica e emozionante richiede sacrificio, solitudine,paura, coraggio, sofferenza e un pò di pazzia, vi si sopravvive o ci si muore: e l'epopea del trapper pollackiano va oltre sè stessa, perchè i nemici pellerossa avranno tanto timore del combattivo Johnson (che in sottofinale bandisce ogni filosofeggiamento con una frase spiccia a chi gli chiede se è valsa la pena del suo vissuto) da onorarlo per rispettarlo e riconoscerlo come una leggenda. Robert Redford, con un ruolo che ha poche battute, ma riempie l'intero film, e la storia a esso è cucita addosso, dà una prova splendida, la regia di Pollack non perde un colpo.E' uno di quei film che manifesta cultura, ampiezza di idee, concetti enormi e innumerevoli spunti di discussione: l'immagine finale con i due avversari che si salutano a distanza è indimenticabile.
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