Regia di François Truffaut vedi scheda film
E' curioso come spesso il secondo film di registi dal felice esordio sia un mezzo passo falso, come se la primitiva libertà creativa venisse compressa in qualcosa di più schematico, salvo poi ritrovarsi successivamente nelle pellicole della maturità artistica. Successe in parte anche a Truffaut (ma anche a Spielberg che dopo "Duel" scivolò su "Qualcosa di diabolico", o al Kitano di "Boiling Point" dopo quel capolavoro che è "Violent Cop"). Non che "Tirate sul pianista" non sia un film degno del grande regista francese, ma rappresenta un percorso anomalo (come per sua stessa definizione) in un genere, quello del poliziesco/noir con risvolti melò, dove si vede la ricerca di un allontanamento dai più classici dei clichè non del tutto riuscito. Ciò non toglie che Aznavour e la stupenda Maria Dubois svolgano con merito il ruolo rispettivamente di un pianista da balera e della sua amica in fuga da una banda di gangster, ma un certo sperimentalismo nelle riprese e scelte non sempre azzeccate nella sceneggiatura non beneficiano un film che viaggia tra alti e bassi, pur rappresentando un interessante esempio della Nouvelle Vague francese.
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