Regia di Antonio Margheriti vedi scheda film
Valido esemplare di cinema "bis", diretto da un grande professionista che ha attraversato in lungo e in largo tutti i generi cinematografici nel più prolifico periodo italiano.
1973. Durante il conflitto in Vietnam, il Capitano Morris (David Warbeck) intraprende una pericolosissima missione: raggiungere un avamposto nemico per distruggere la stazione radio che trasmette annunci per indurre i militari americani a disertare. Durante la complicata e sanguinosa avventura viene affiancato da Jane (Tisa Farrow) giornalista che ha perso, a causa del conflitto, padre e marito.
Il titolo di lavorazione (con il quale già erano stati predisposti i manifesti) era Il cacciatore 2, e questo già chiarisce quale fosse, per gli autori, il modello di riferimento. La bella sceneggiatura (opera dell'infaticabile Dardano Sacchetti) mette però assieme anche molti momenti da Apocalypse now, film in parte già omaggiato da Margheriti con il coevo Apocalypse tomorrow, eccezionale ibrido che parte come film di guerra per poi divenire altro, tipo horror cannibalico.
Margheriti, nei credits anglicizzato (come da regola del periodo) con lo pseudonimo di Anthony M. Dawson è al suo primo film di guerra. Ma la professionalità è una sua caratteristica, come ampiamente dimostrato quando ha realizzato horror e fantascientifici diventati dei classici, e anche in un prodotto low budget come questo (con esterni girati nelle Filippine, in tempi brevissimi) riesce a infondere un taglio internazionale ed un ritmo senza sosta che permette (ancora oggi a quasi 40 anni di distanza) di visionare il film con particolare coinvolgimento. Il buon risultato è garantito sia per la cura delle riprese e per la tecnica di cui Margheriti dà ampio sfoggio in più contesti (pensiamo alle scene con elicotteri ad esempio), sia per un cast che pur se non eccellente sa dare buona prova sul set (da Warbeck a Steiner, passando per Bobby Rodhes, Tisa Farrow ed Evelyn Newton). E pure il contributo di Edoardo (figlio del regista) ha del prestigioso: non si riconoscono, per quanto ben fatti, i modellini in miniatura utilizzati nelle esplosioni durante le scene iniziali al bordello di Saigon.
Non mancano, inoltre, momenti di impressionante violenza -ottimamente realizzati- che sono perfettamente calati nello sviluppo narrativo e che, giustamente, stanno a ricordarci che la guerra e la violenza si presentano proprio con queste "facce della morte".
Per concludere, non siamo di fronte ad un capolavoro, e nemmeno queste erano le intenzioni degli autori, ma il risultato finale, dati i tempi, i mezzi e -più in generale- il budget disponibile supera di gran lunga le aspettative.
Citazione
"Ti hanno ingannato. Tradito. Ti hanno mandato a morire con le menzogne. Torna a casa soldato americano: c'è la tua donna che ti aspetta. Vattene con le tue forze... prima che ti portino via in una cassa!"
(Messaggio trasmesso a ripetizione sul campo di guerra dalla radio vietnamita).
Il film è stato proposto in Dvd dalla Cinekult (Cecchi Gori) in una superba edizione audio video con immagini di ottima qualità nel formato anamorfico 2.35:1 ed una potente e chiara traccia audio. È presente anche un interessante speciale a cura di Nocturno (Apocalypse Margheriti) della durata di circa 20 minuti, nel quale Edoardo Margheriti racconta curiosi anedotti -vissuti in prima persona sui set- attorno ai film diretti dal padre.
Piccola svista della Cinekult, la scritta "versione integrale" perché nel film manca una breve sequenza (pochissimi secondi) di un occhio martoriato: quando Warbeck, prima di farsi calare sul campo, tenta di estrarre la pallottola, dal bulbo oculare devastato, al pilota di un elicottero. Scena presente nel trailer e in una edizione televisiva trasmessa da una pay tv.
Nulla di così grave da impedire di rendere comunque il giusto merito alla prestigiosa versione offerta dalla Cinekult.
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