Regia di Abiel Bruhn, John Rocco vedi scheda film
Esordio, in tandem per due aspiranti registi, che guarda al cinema horror grottesco e caricaturale di metà Anni '80, con un pizzico di citazioni serie (Argento e la trilogia delle Tre Madri), immerse in un mare d'improvvisazione.
Durante le festività natalizie, Amber (Elyse Dufour) si introduce come babysitter nella casa di Ted Hooper (Joe Walz), un ricco appassionato dell'occulto - impegnato anche come investigatore del paranormale - con l'intenzione di saccheggiarne l'abitazione. Per una sera Amber finge di prendersi cura di Kevin (Jack Champion) e del figlio della compagna di Ted, Ronnie (Bailey Campbell), mentre i due genitori sono in libera uscita. Uno dei due piccoli da accudire, senza rendersene conto, dopo essere entrato in una stanza off limits si mette ad armeggiare con un testo antico evocando tre streghe, conosciute come "Le Tre Madri".
La coppia composta da Abiel Bruhn e John Rocco dopo alcune esperienze nel cortometraggio, pensa di debuttare con un horror citazionista. Scrivendo una sceneggiatura che sembra essere rimasta chiusa in un cassetto da circa metà Anni '80, e con riferimenti poco velati a Dario Argento, i due si buttano all'avventura con questo inclassificabile The night sitter che, c'è da scommetterlo, avrà i suoi estimatori. Purtroppo siamo ben oltre la soglia del trash per via di una storia davvero stupida, priva di senso e indecisa tra commedia e horror. D'altronde ci sono di mezzo due bambini (anche se uno finisce sgozzato) e il target a cui guardano Bruhn & Rocco è ovviamente quello adolescenziale.
La distanza tra l'intenzione e l'esito è abissale. A cominciare da effetti speciali modesti, nonostante scene di violenza insistita, per proseguire con attori (eccezion fatta per la brava Elyse Dufour) che tradiscono totale approssimazione, quando non pressapochismo. In questo senso da pura parodia appare l'interpretazione di Joe Walz, sempre sorridente anche di fronte al massacro e con la vita del figlio in pericolo. Il libro "Le Tre Madri" si riallaccia solo nominalmente alla trilogia di Dario Argento, mentre le tre streghe, incappucciate e mascherate, ricordano più quelle presenti ne La casa 5 di Fragasso (pura coincidenza, ovviamente).
Si salva il buon lavoro di Scotty G. Field, operatore alla macchina in grado di effettuare suggestive e inebrianti evoluzioni di steadycam, e qualche indovinato effetto cromatico con faretti verdi, blu e rossi (alla Suspiria e Inferno, appunto). Tutto il resto è da dimenticare, prima possibile.
"Non è necessario essere una stanza o una casa per essere stregata. Il cervello ha corridoi che vanno oltre gli spazi materiali." (Emily Dickinson)
Trailer
F.P. 06/04/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 88'13")
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