La recensione su Abigail Haunting

di undying

5 stelle

La solita trama su una casa infestata, in un film però diretto con buon mestiere e ben recitato. Low budget che non sfigura al confronto di titoli realizzati con molti più mezzi.

Una relazione sentimentale conclusa in maniera drammatica, spinge Katie (Chelsea Jurkiewicz) a fare ritorno nella casa di Marge (Brenda Daly), sua madre adottiva. Katie scopre che l'anziana donna, ormai reclusa nell'appartamento e in stato di totale abbandono, cela un segreto risalente al passato, causa delle presenza di Abigail, uno spirito rancoroso che infesta l'abitazione. Assieme all'amico di infanzia Brian (Austin Collazo), Katie cerca di risalire alle motivazioni che animano il fantasma inquieto di Abigail, scoprendo fatti che la riguardano personalmente.

Da tempo sulla scena, in veste di produttore e regista, Kelly Schwarze continua a girare low budget (questo costato 60.000 dollari) spaziando da un genere all'altro. Azione (The S.I.N. 2001), commedie (You people, 2010), fantascienza (Territory 8 e Alien domicile, 2017) e ora anche horror con Abigail haunting. Film che si colloca sulla scia delle case infestate, senza che il regista possa puntare su effetti speciali o su attori di richiamo. Nel suo piccolo, però, Schwarze sa scrivere belle sceneggiature e anche dietro alla macchina da presa dimostra di saperci fare. Anche se prevedibile, Abigail haunting riesce a farsi seguire in attesa delle rivelazioni che, centellinate e distribuite con precisa metodica, conducono a rendere chiare le motivazioni per le quali lo spettro di Abigail ha preso possesso della casa e dei suoi abitanti. Chelsea Jurkiewicz ha talento da vendere e si capisce che, benché giovane, ha ormai una certa esperienza sul set (38 partecipazioni, tra cortometraggi e film). Concludendo, Abigail haunting è un horror risaputo e privo di originalità, ma ben confenzionato e in grado di apparire come un film di ben altro budget.