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Clash of egos

Regia di Tomas Villum Jensen vedi scheda film

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La recensione su Clash of egos

di mm40
4 stelle

Tonny, divorziato, porta i figli al cinema; sfortunatamente gli unici biglietti disponibili sono quelli per L'assassino, presunto capolavoro del regista concettuale Claus Volter. Il film in realtà è talmente orribile che Tonny dà di matto e decide di cercare Volter per chiedergli indietro i soldi spesi.

Clash of egos è la quinta regia per il danese Tomas Villum Jensen e, come spesso accade, il titolo internazionale tradisce quello originale (Sprængfarlig bombe, ossia Bomba pericolosa) e con esso le ambizioni dell’opera, che non si spingono oltre a quelle di una commedia di pura evasione, in odore di demenziale. Soprattutto, in questo caso, l’errore nel titolo anglofono lascia trasparire una scarsissima attenzione verso i contenuti della pellicola stessa, dato che la ‘bomba pericolosa’ dà il titolo, a sua volta, al film nel film, creando così un bizzarro cortocircuito nella titolazione originale. Film nel film, sì: si tratta infatti di un lavoro metacinematografico che racconta in chiave comica le più disparate disavventure e le quotidiane tensioni che si prepara ad affrontare un regista, non solo il Claus Volter autore concettuale della storia, ma qualsiasi regista che si approcci a fare esperienza sul set. La sceneggiatura di Anders Thomas Jensen (Le mele di Adamo, 2005; In un mondo migliore, 2010) si basa su toni leggeri e situazioni abbastanza stereotipate, infilando di quando in quando delle trovate sopra le righe o perlomeno dotate di una certa originalità; i personaggi sono superficiali dal punto di vista psicologico, ma non del tutto grezzi, e il finale è scontato come d’altronde deve essere. Bene assortiti i due protagonisti, Ulrich Thomsen e Nikolaj Lie Kaas; nel cast compaiono inoltre Mille Dinesen, LineKruse, Kristian Halken ed Ellen Hillingso. Risatine qua e là, ma in primis un buonissimo ritmo (la durata totale è limitata a neppure un’ora e mezza, titoli di testa e coda inclusi). 4/10.

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