Regia di Gian Rocco vedi scheda film
Durante la rivoluzione messicana, una ragazza mette in fuga Il rosso, un temibile bandito che aveva assaltato la sua diligenza. Ma non solo: la giovane è anche un'esperta giocatrice di poker e una pistolera provetta, tanto che Il rosso non tarderà molto ad avere la sua rivincita.
Sarebbe interessante scoprire cosa è successo a Gian Rocco fra il 1961, anno dell'esordio in lungometraggio a soggetto (dopo un documentario realizzato un paio di anni prima) con l'apprezzabile Milano nera, a cui collaborò anche Pier Paolo Pasolini, e questa opera seconda del 1968, uno spaghetti western non proprio originale che risponde al titolo di Giarrettiera colt. Come si intuisce facilmente proprio dal titolo, si tratta di un lavoro incentrato sulla figura di una pistolera, cosa abbastanza nuova per il genere, ma per nulla rivoluzionaria data la modestia della fattura della pellicola. Sceneggiatura di Giovanni Gigliozzi, Brunello Maffei, Vittorio Pescatori e del regista: un poker di autori francamente sprecato, considerando appunto lo scarso respiro del film; il solito binario di vendetta e giustizia personale conduce verso il duello fra protagonista e antagonista. Il cast propone nomi come quelli di Nicoletta Macchiavelli, Claudio Camaso (fratello di Gian Maria Volontè), Marisa Solinas, Walter Barnes, Franco Bucceri, Jvan (sic) Scratuglia: decisamente poca cosa, con le prevedibili conseguenze sul piano della recitazione e della tenuta del film; il ritmo è altalenante e perlomeno le musiche (Gianfranco Plenizio) sono lievemente sopra la media del prodotto. 2,5/10.
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