Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Capri. Una vedova, donna solitaria di una certa età, riceve l'inaspettata visita del figliastro. L'uomo è in realtà un nullafacente che mira ai gioielli della matrigna; a difesa della donna intervengono i suoi giovani amici Stefano e Fortuna.
Cuore di mamma è un melodrammuccio a budget più che ristretto, un prodottino alimentare figlio della sua epoca e destinato a esaurire il suo potenziale commerciale in tempi rapidi. A salvarlo dall'oblio totale rimangono le partecipazioni della soprano Toti Dal Monte (impiegata di rado sul grande schermo), del popolare cantante Giacomo Rondinella (e infatti i siparietti musicali, nel film, abbondano) e della bellissima Marisa Allasio, ancora alle prime armi eppure già prossima al ritiro dal cinema (il suo ultimo film è del 1958), sulla cresta del successo personale, per motivi sentimentali. Al di là di questi tre interpreti e dei loro compagni di set, fra i quali vale la pena di citare ottimi comprimari quali Tina Pica, Adriano Rimoldi, Giulio Calì e Beniamino Maggio, comunque del film non rimane nulla: nient'altro che mestiere, come può ben dirsi anche per il regista Luigi Capuano, avvezzo a pellicole di tale stampo e consistenza, capace di finire in sala in quello stesso anno con altri tre titoli. Fra l'altro Capuano qui è anche autore della sceneggiatura - blanda e di scarsa originalità - insieme ad Alfredo Giannetti e Salvatore Laurani; curiosità: nel 1969 Salvatore Samperi girerà un film dal medesimo titolo (ma tutt'altri contenuti) e anche Gioia Benelli nel 1988 licenzierà un Cuore di mamma per la tv (Rai). 2,5/10.
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