Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
Un’autentica sfida quella lanciata dal torinese Gianluca Maria Tavarelli con il suo secondo lungometraggio (dopo il bello e sottovalutato “Portami via” del ‘94): dodici quadri girati in piano-sequenza (e in 14 giorni!) legati insieme da siparietti animati di 30” ciascuno (opera di Laura Federici). Dodici piano-sequenza, quindi, per testimoniare i dodici momenti doc dell’intensa storia d’amore fra Marco e Sara, rivissuta in flashback, partendo dal 1982, anno del primo incontro avvenuto in una discoteca, e approdando al 31 dicembre 1999, evento epocale per la Storia e per il futuro dei due. Il titolo, preso in prestito da una poesia di Umberto Saba, è anche il paradigma di questo film semplice e articolato, in cui i piccoli spostamenti della macchina da presa vanno di pari passo con i piccoli spostamenti del cuore dei protagonisti. Che sono la tenera, corvina, appassionata Lorenza Indovina, occhi da cerbiatto, pronta a farsi sopraffare e vincere da quell’amore; e lo splendido svagato Fabrizio Gifuni, perfetto nei mutamenti che la vita “regala” dopo i trent’anni. Prodotto e distribuito dalla Pablo di Gianluca Arcopinto (che compare nell’unico episodio zoppo del film), piccolo avamposto del cinema indipendente italiano.
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