Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
Fresco e originale bozzetto di un amore giovane, fiorito tra le bravate e la leggerezza dei vent'anni, e cresciuto tra gli eventi, un po' surreali, che hanno segnato gli anni ottanta. Il film si sfoglia come un diario adolescenziale, abbellito da disegni e decalcomanie. La storia è suddivisa in quadri, in momenti particolari sottratti all'indifferente scorrere del tempo. Ogni episodio è come un siparietto che si apre su un piccolo scorcio di emozione quotidiana, chiuso in sé come lo erano i sogni impacchettati nelle canzoni della disco-music. Tavarelli dà al suo film un'impronta personalissima, si direbbe un timido schiaffo di colore, come la manata di un bimbo che ha messo le dita in un secchio di vernice: il risultato è un racconto gradevolmente spontaneo ed acerbo, come il tratteggio inquieto e malfermo di un disegnatore in erba.
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