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Un amore

Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film

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La recensione su Un amore

di degoffro
8 stelle

Un titolo semplice e scabro (preso in prestito da una toccante ed intima poesia di Umberto Saba) per un film che racconta con finezza di sguardo, profonda analisi psicologica, particolare attenzione alle sfumature e sfaccettature dei caratteri una storia d'amore come tante, comune e quotidiana, vissuta a ritroso in flashback, partendo dal primo incontro in discoteca tra Marco e Sara, nel 1982, mentre l'Italia del pallone sta per conquistare i Mondiali. Tavarelli si impegna con coraggio e autentica passione a raccontare il viaggio di coppia di due ragazzi che scoprono di amarsi profondamente, ma poi si lasciano, si rincorrono, si fanno male, si sposano con altri, hanno dei figli, si ritrovano a quarant'anni, quando tutto è già stato scritto e vissuto, a condividere un amore clandestino, fugace, anche squallido e poco profondo, forse esclusivamente fisico, come i tipici amanti che non devono e non vogliono farsi scoprire e vivono nell'ansia, nella paura, nella tristezza, nel rimpianto e nella solitudine. Quando è tempo di bilanci è doloroso constatare che si è sempre cercato qualcosa d'altro lontano e forse irraggiungibile, pur avendo la felicità e la serenità a portata di mano. Per fortuna che dietro l'angolo c'è il Capodanno del Duemila con le passeggiate di notte lungo la spiaggia, la "canzone della vita quotidiana" che poi in realtà ha tradito, i sogni infranti di chioschi in Sud America, le nostalgie perdute, i ricordi di tanta strada percorsa insieme, la scoperta e la piacevole constatazione da parte di Marco che Sara sia stata l'unica donna ad avergli scritto una lettera, i ricordi di "Spazio 1999" con il personaggio di Maia che si trasformava nei più svariati animali, le cose che non ti ho mai detto, i brindisi, i fuochi d'artificio, la fine del novecento e l'inizio del nuovo secolo, la consapevolezza e la certezza che nessuno si amerà come loro, la bellezza di scoprire quanto è prezioso essere importanti per qualcuno, il chiedersi se ha un senso la vita fino a quel momento vissuta, la musica latino americana del primo incontro, un ballo liberatorio ed appassionato...Tavarelli, attraverso dodici piani sequenza collegati da siparietti animati di trenta secondi curati da Laura Federici, testimonia con affetto, partecipazione, straordinario realismo e profonda umanità dodici momenti doc della vita di Marco e Sara da quelli divertenti e spiritosi (su tutti l'episodio dell'esame di diritto all'Università, impagabile ed irresistibile) ad altri più intimi (il week-end in montagna, la prima separazione con Sara che decide di partire da sola per Parigi), ad altri infine più nervosi e dolorosi (l'addio tra i due all'Università, con Marco stanco ed esasperato della presenza assillante e appiccicosa di Sara, Marco che dice a Sara di essersi sposato, con conseguente reazione furibonda della ragazza, gli incontri di nascosto tra i due già infelicemente sposati). La Storia resta sullo sfondo con i mondiali di calcio del 1982, la caduta del Muro di Berlino, la guerra in Irak: a Tavarelli interessa il privato, il quotidiano, le pause pranzo trascorse chiacchierando con gli amici o passeggiando per le vie di Torino, gli incontri con le ex mogli, i figli da gestire, i piccoli spostamenti del cuore, le dolci tenerezze di due innamorati, i litigi e le incomprensioni, le riappacificazioni e gli addii: la storia di ognuno di noi, colta nel suo nascere, divenire e, forse, finire. Un film semplicissimo, forse discontinuo, (non tutti gli episodi sono indispensabili), in apparenza povero ed elementare, ma in realtà straordinariamente articolato e intenso, ispirato e sincero, per nulla scontato o minimalista, romantico senza essere stucchevole, molto radicato nella quotidianità, del tutto inedito nel panorama italiano. Alla sua riuscita contribuiscono non poco le straordinarie prove dei due protagonisti, capaci di aderire con estrema naturalezza ed autenticità ai rispettivi personaggi: splendido, svagato, irresponsabile e spontaneo Fabrizio Gifuni, dolce, tenerissima, isterica ed appassionata Lorenza Indovina: una coppia affiatata e funzionale, capace di autentiche faville. Peccato per la distribuzione vergognosa nelle sale, durante l'afa estiva. "Un amore" è un film sensibilissimo, piccolo ed emozionante, amaro e ironico, solare e uggioso, proprio come la vita. Un film capace di parlare al cuore di tutti con vivo entusiasmo ed autentica sincerità. E la poesia di Saba esprime al meglio l'anima del film: "E se non mi volesse più bene e non venisse più domani! E domani non venne. Fu un dolore, uno spasimo; un'amicizia non era, era quello UN AMORE, il primo! E quale e che felicità mi dette. Perché non dormire con queste storie di quindici anni fa!" (U. Saba). Un amore di film, un gioiello raro: prima di Muccino e Ozpetek, è con Tavarelli che è iniziata la vera rinascita del cinema italiano.
Voto: 7+

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