Siamo nell'Italia del 1861. Gli schieramenti politici e militari, disgregato il Regno delle Due Sicilie, si contendono il Mezzogiorno: terra di "cafoni", abitata da un popolo "barbaro e violento".Una terra da invadere e colonizzare, una terra dove dominano i briganti, Fra' Diavolo, Crocco e tanti altri. Una terra spartita tra più di ottanta bande composte da 7000 uomini.
Note
Squitieri rilegge, con la sua consueta grinta, la nascita convulsa di una nazione, schierandosi dalla parte della cultura contadina e di quegli eroi mancati che si chiamano briganti. Idealismo, utopie, ribellismo, delinquenza ed eversione rivoluzionaria coesistono e si confondono nell'avventura di queste pedine di un gioco più grande di loro. ll regista ricostruisce, con un'energia arruffata, con dialoghi apodittici e pedagogici, con un doppiaggio sgradevole, molti primissimi piani e scene al rallentatore, le vicende di Crocco e della sua banda.
L'unico film che ha avuto il coraggio di racconatare all'Italia la vera storia dei briganti e di cosa fu il Risorgimento nel nostro Meridione. Film comq questo sono boicottati! Vergogna!
Pasquale Squitieri è stato un regista piuttosto " scomodo " , di quelli a cui non dispiaceva affatto andare controcorrente . E così , in questa pellicola , si schiera da quella certa parte di studiosi di storia patria cosiddetti " revisionisti " , che hanno considerato l' annessione del Regno borbonico delle Due Sicilie al Regno d' Italia una sorta di violenta colonizzazione… leggi tutto
Film epico: ne abbiamo pochi epici, validi sulla nostra storia, se non sui perdenti (questo deve far riflettere). Storicamente robusto: è abbastanza anomalo che abbia ricevuto tutte queste critiche. La storia, almeno dal punto di vista dei meridionali di quel quinquennio (1861-65) è andata effettivamente così. Questo film è criticato in quanto revisionista, ma in… leggi tutto
Il titolo è abbastanza chiaro: li chiamarono briganti perché persero la guerra, altrimenti sarebbero ricordati come patrioti o rivoluzionari. Ci sarebbe da discutere se le cose siano andate proprio come ce le racconta Squitieri, che s'inserisce in un filone tendente a rivalutare il brigantaggio meridionale, sorto come reazione all'invadenza del governo sabaudo, percepito al sud soprattutto per… leggi tutto
Film epico: ne abbiamo pochi epici, validi sulla nostra storia, se non sui perdenti (questo deve far riflettere). Storicamente robusto: è abbastanza anomalo che abbia ricevuto tutte queste critiche. La storia, almeno dal punto di vista dei meridionali di quel quinquennio (1861-65) è andata effettivamente così. Questo film è criticato in quanto revisionista, ma in…
Pasquale Squitieri è stato un regista piuttosto " scomodo " , di quelli a cui non dispiaceva affatto andare controcorrente . E così , in questa pellicola , si schiera da quella certa parte di studiosi di storia patria cosiddetti " revisionisti " , che hanno considerato l' annessione del Regno borbonico delle Due Sicilie al Regno d' Italia una sorta di violenta colonizzazione…
Siamo nell'epoca di Garibaldi, Italia già unificata, ma al sud prevale il brigantaggio e il malcontento verso il governo che sembra essere violento e spietato contro tutti. Tra questi briganti il napoletano Carmine Crocco, protagonista del film, viene liberato dalla prigione dalla Chiesa e messo a capo di un'organizzazione di briganti contadini. Occuperanno città come Melfi e…
O si diventa emigranti o si diventa briganti: in questa battuta si riassume lo spirito di tutto il lavoro, una pellicola scritta da Giuseppe Carocci con dovizia di accurati particolari storici sulla problematica situazione in cui venne a trovarsi il sud Italia all'unificazione del 1861. Un re vale l'altro e quello nuovo sarà soltanto un modo per farsi soggiogare diverso da quello precedente: ma…
E' rozzo, povero e si vede... mancano soldi, forse gli attori (a me son piaciuti però) e le riprese non sono suggestive ma proprio piccole... Ma è un film CLAMOROSO questo di Squirtieri (che conosco pochissimo)... coraggiosissimo, troncato e fatto fuori da tutti, sequestrato dopo 2 giorni e nascosto per sempre. Quanti casini per un film revisionista... una storia che la maggior parte non…
Questo anniversario e il libro di Aldo Cazzullo "Viva l'Italia" che sto leggendo,mi hanno dato lo spunto per una ricerca di film che trattassero gli avvenimenti storici e le controversie che hanno portato…
Il titolo è abbastanza chiaro: li chiamarono briganti perché persero la guerra, altrimenti sarebbero ricordati come patrioti o rivoluzionari. Ci sarebbe da discutere se le cose siano andate proprio come ce le racconta Squitieri, che s'inserisce in un filone tendente a rivalutare il brigantaggio meridionale, sorto come reazione all'invadenza del governo sabaudo, percepito al sud soprattutto per…
"Accomodamenti". È un cardinale (Giorgio Albertazzi) a pronunciare, soppesando le pause e i pensieri, la parola-architrave della storia della politica, almeno nel nostro paese. I ceti vecchi e nuovi, il clero, i latifondisti, l’esercito vogliono solo accordarsi, trovare nuovi e mutevoli equilibri. Siamo nell’Italia del 1861. Gli schieramenti politici e militari, disgregato il Regno delle…
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Commenti (2) vedi tutti
Discutibile interpretazione del fenomeno del brigantaggio .
leggi la recensione completa di daniele64L'unico film che ha avuto il coraggio di racconatare all'Italia la vera storia dei briganti e di cosa fu il Risorgimento nel nostro Meridione. Film comq questo sono boicottati! Vergogna!
commento di Utente rimosso (JoaoGiginho)