Regia di Antonello De Leo vedi scheda film
Renato è un giovane che dirige una rivista di cultura omosessuale e che della diversità (all’amatriciana) ha fatto un vanto e una professione. Ma è costretto a promettere alla nonna moribonda che almeno una volta nella sua vita proverà ad andare con una donna. Il ragazzo si impegna così nella conquista di una provocante bionda, Ginevra, che, sorpresa!, è una lesbica irriducibile, leader di un gruppo rock. L’esordiente De Leo la butta sul favolistico, cercando di usare gli stilemi del cinema hollywoodiano (tipo “In & Out”). Purtroppo è attratto anche da Nando Cicero (Pere Ponce, il protagonista, sembra il sosia dell’Alfredo Pea de “L’insegnante”...) e così le “battute” si sprecano, i “doppisensi” abbondano e il moralismo fa breccia in un finale che ha voglia di rimettere le cose a posto. Rimarrà, tuttavia, nella storia del trash italico, la scena in cui la Gerini canta l’inno del “lesbo rock”: “La fica è fica e la seguo fino in Costarica!”.
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