Regia di Andrew Blake vedi scheda film
Andrew Blake, regista newyorchese che esordisce girando video per Playboy, rimane fedele agli esordi. In pieno periodo di hard destinati all'home video, Blake gira film ad alto tasso erotico, con protagoniste solo splendide ragazze. La sua elegante cifra stilistica consiste nel catturare la bellezza femminile, anche per immagini.
Prelevata da casa, una ragazza, bendata e ammanettata, viene scortata da due donne, che la conducono in auto in una lussuosa villa. La titolare è una lesbica feticista, circondata da affascinanti bellezze disposte a tutto. In seguito, dopo essere stata lavata all'aperto, la ragazza viene rasata (non depilata, rasata) e introdotta in un ambiente fatto di giochi erotici sado maso, con ripetute punizioni delle più varie tipologie, ma con netta prevalenza per lo spanking.
L'universo femminile del soft bondage, filtrato attraverso le esperienze di Dahlia Grey, costretta a relazionarsi con altre bellissime ragazze in lingerie, dominanti e dominate. Corpetti, minigonne in latex, frustini, stivali con tacco 12 cm. Un trip sensuale e altamente erotico, privo di dialoghi, girato sullo stile di un videclip musicale dal raffinato Andew Blake. Uno dei migliori registi di nudo femminile che riesce difficile definire hard. Blake inizia a dirigire, nel lontano 1988, video per Playboy e non risulta quindi strano che ogni suo film sia caratterizzato da bellezze da pagina centrale della rivista. Tra un titolo e l'altro, arrivando al 2011 realizza 70 film. Nel momento delle produzioni home video, Blake si mantiene coerente: gira hard (nel senso che non nasconde dettagli intimi) con sole donne bellissime ma senza mai cadere nel volgare. Il suo è un fantastico universo ipersensuale, dove la tensione erotica non trova però mai sfogo, essendo precluse alla vista scene di penetrazione o di orgasmo.
In Captured beauty - che potremmo definire come un "all girls in bondage" - fin dai primi secondi, arrivando al temine, Blake propone situazioni estreme (spanking, collari, bracciali con borchie, cera bollente, piercing alla vulva e nei capezzoli) in brevi siparietti di 5 minuti. Non esiste una trama, la sceneggiatura è probabilmente un "work in progress" scritta sulla base di stimoli ambientali e fantasie estemporanee, forse lasciate anche alla libera manifestazione delle attrici. Attrici che prendono posizione, sollevando spesso le natiche per essere sculacciate, più con compiacimento e approvazione che rassegnata sottomissione. Non viene pronunciata una parola, e questa scelta - associata alla carenza di storia - diventa punto di forza e cifra stilistica del regista. Lavorando per sottrazione, ossia senza trama e nessun dialogo, Blake può così concentrarsi sull'aspetto estetico, sulla fascinazione che emerge con prepotenza non solo dai bellissimi volti e dai fisici perfetti delle modelle, quanto dagli elaborati costumi di scena. Sono questi i fondamentali co-protagonisti, pronti a sorprendere ad ogni nuovo cambio di lingerie. Lingerie feticista, ossia intimo opportunamente forato all'altezza della vagina o dell'ano, guanti a gomito in pelle, collari e catene nonché palette appositamente studiate per colpire le natiche delle ragazze. Natiche perfette, sollevate, esposte, accarezzate, riprese in dettaglio e sempre pronte per subire sonore sculacciate. Andrew Blake s'immerge in un mondo utopistico, un paradiso popolato da bellezze remissive e pronte a spalancare le gambe, gemendo e godendo di un gioco fantastico e privo limiti. Un gioco che tenta - riuscendoci - di catturare la bellezza. Senza che sia richiesto un perché ad azioni puramente fascinose e sensuali, che forse hanno più attinenza con il mondo del subconscio e del sogno, che con il cinema vero e proprio.
Colonna sonora di Captured beauty
Particolare attenzione Blake ripone in fase di montaggio. Alternando brevi flash in bianco e nero a uno stile personalissimo di ripresa, il regista inserisce una costante ed evocativa colonna sonora, in perfetta simbiosi con le immagini che corrono sullo schermo.
- Robot motion di Frank Fisher
- Marching machinery di Frank Fisher
- Silk stream di Steve Baker e Carmen Daye
- Cyberbytes ryang di Andreas Brunnmeier
N.B Il trailer seguente è riservato solo ed esclusivamente ad un pubblico adulto
"Sono attratto dall’intelligenza come se fosse la bellezza, e dalla bellezza come se fosse l’intelligenza." (Richard Krause)
F.P. 30/03/2020 - Durata: 78'34"
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