Regia di Claude Bernard-Aubert vedi scheda film
Le deliranti ed erotiche esperienze oniriche di un uomo comprensibilmente ossessionato dalla bellissima vicina di casa, che ha le forme di Brigitte Lahaie. Una storia che oscilla tra sogno e realtà. Claude Bernard-Aubert, dopo un suggestivo inizio, perde il controllo della situazione. Peccato.
Pierre (Jean-Louis Vattier), felicemente sposato con Janine (Ursula White), ultimamente si rende conto di essere ossessionato dalla bella vicina di casa, Marianne (Brigitte Lahaie). Pierre si confida con la moglie circa le sue improvvise fantasie erotiche attorno Marianne, la quale lo indirizza a consultare Gabrielle, una terapista del sesso.
Erotico targato Alpha France, celebre casa di produzione che ha monopolizzato l'hard gallico nel periodo compreso tra il 1969 e il 1987. La star di tali pellicole è stata indubbiamente Brigitte Lahaie, protagonista anche di questo "psicologico" Les grandes jouisseuses o Fièvres nocturnes. Film realizzato nello standard medio di Claude Bernard-Aubert, discreto regista di cinema regolare che per un certo periodo ha diretto anche hard, celato dietro lo pseudonimo di Jean Michael o, in questo caso, di Burd Trambaree (cifr. recensione su Reggiseni e mutandine).
L'inizio del film è di altissimo livello, per come girato e in forza di una sceneggiatura tutto sommato complessa e inusuale per il genere trattato. Pierre è letteralmente ossessionata dalla vicina di casa, al punto di passare notti agitate, contraddistinte da sogni erotici che coinvolgono appunto Brigitte Lahaie. Tutta la prima parte onirica è un capolavoro nel suo genere, soprattutto quando - dopo avere immaginato di fare sesso con Marianne - subentra, sempre in sogno, un collega di lavoro (Dominique Aveline, a dispetto del nome un attore vagamente somigliante al nostro Salvatore Baccaro!) che aggredisce la ragazza, rincorrendola ovunque per giacere un po' con lei, finché Marianne riprende la fuga e di nuovo inizia l'inseguimento. Un alternarsi di scene sensuali, grazie alla spontanea interpretazione della Lahaie, qui di nuovo bionda e con un fisico a dir poco perfetto. Gli episodi fantasiosi di Pierre continuano in libreria e in una camera d'albergo, finché subentra la psicologa.
Claude Bernard-Aubert, anche autore della sceneggiatura, da questo momento in poi (circa metà film) si getta in un territorio rischioso, quello della psicologia appunto. Nonostante riempia le scene di sesso spinto (con successivo coinvolgimento, oltre che di Marianne, della moglie di Pierre - l'altrettanto graziosa Ursula White - e della dottoressa), tenta un'azzardata svolta ambiziosa: ad un certo punto non è più chiaro, infatti, dove finisca il sogno del tormentato protagonista e dove inizi la realtà. E qui, una volta tanto visto il delirante finale, va dato atto che i titolisti italiani hanno propriamente fatto la scelta giusta. Anche se il cast indicato sui manifesti, del tutto arbitrario, azzecca solo il vero nome del regista. Sicuramente è uno dei titoli Alpha France con predominante presenza della diva francese, sensuale bellezza e oggetto di desiderio da parte di entrambi i sessi, per nulla intimorita di girare scene molto spinte, che contemplano anche l'anal e la doppia penetrazione (con strap on).
"Mi perderei
Nei tuoi seni tremanti
Nelle profonde oscurità
Del tuo corpo soave." (Federico García Lorca)
OST di Pornodelirio (Alain Goraguer)
F.P. 02/04/2020 - Versione visionata in lingua francese (durata: 87'26)
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