Regia di Stephen Sommers vedi scheda film
Remake un po' fracassone e cartoonesco di un classico dell'horror intramontabile, che se accettato come film d'intrattenimento, piacerà. Ben interpretato da un cast simpatico, non rinuncia alla vena romantica tra storia, fantasia, traditori, rinnegati, opportunisti, cacce spietate e morti resuscitati.
Gradevole remake di un classico del cinema horror, "La Mummia", che mescola buone dosi di azione e avventura a un tocco di comicità, grazie alle battute e i comportamenti di alcuni personaggi.
Stephen Sommers, buon discepolo di Steven Spielberg, si allontana dalla formula classica seriosa dei grandi capolavori del passato e realizza una rivisitazione un pochino cartoonesca del Non Morto, che resuscitando e sopravvivendo grazie agli effetti speciali computerizzati, ricorda lo stile dei film di "Indiana Jones", ma anche quello della geniale saga di "Evil dead" (La casa) di Sam Raimi. Ha un certo qual fiuto per il cinema commerciale.
Chi ama gli horror puri, cruenti, drammatici, sanguinolenti e densi di tensione, eviti questo remake.
Non che manchino sequenze degne di horror, ma il tutto è condito da un senso dell'humor che spezza la serietà della pellicola. Un umorismo a tratti smaccato e puerile, quasi onnipresente, parte integrante di tanti dialoghi.
Lo stile ricorda davvero tanto: "L'armata delle tenebre" e chi lo ha apprezzato, capirà cosa aspettarsi.
Del resto, in questo caso, non c'è protagonista più indovinato di Brendan Fraser. Perfetto per il ruolo, che gli calza a pennello.
Un plauso a parte lo merita il suggestivo prologo ambientato nell'antico Egitto, che illustra il tradimento del sacerdote più importante nei confronti del faraone. Dura pochi minuti, è molto sintetico e veloce ma intenso, e già da solo vale il prezzo del biglietto!
Affascinanti anche le diverse ambientazioni esotiche, che però, vengono un po' offuscate dal trionfo degli effetti speciali.
La graduale rigenerazione della Mummia, in modo particolare, merita. E' veramente impressionante per quanto irrealistica.
Carini gli scheletri al suo servizio.
La trama è ben sviluppata, scorrevole e avvincente. Accattivanti soprattutto le scene in cui viene cercata la tomba della mummia, che in seguito al suo richiamo in vita, inizia a seminare vittime.
Il suo antagonista ed eroino principale sembra uscito direttamente da Gardaland. Il suo carisma cartoonesco è unico e inconfondibile. Per alcuni irresistibile. È una macchietta perfettamente a suo agio in film di questo genere in cui intrattiene e diverte. E poi, per sua fortuna, è anche belloccio.
La storia d'amore che nasce tra lui e la bibliotecaria è inevitabile e scontata, ma quantomeno simpatica e non stucchevole.
Rachel Weisz è graziosa e adorabile anche nel ruolo dell'imbranata persa.
Peggio di lei è il ruolo (inutile ai fini della trama) interpretato da un monoespressivo John Hannah. Nei panni del fratello babbeo e rincretinito, quando non riesce a suscitare pena, fa innervosire a causa dei suoi continui interventi puerili.
Stupido anche il personaggio di Kevin O'Connor. Solo quando si allea con la mummia diventa un pochino intrigante.
E Imhotep, (il sacerdote e mummia portata in vita) nonostante sia il cattivo della situazione, si rivela sin da subito interessante.
Appena riesce a rigenerarsi e non ha più un centimetro di pelle in stato di putrefazione, è innegabile che trasudi un fascino tenebroso a cui non si può essere indifferenti.
Si può dire, pertanto, che Arnold Vosloo è la mummia più affascinante della storia del cinema. Possiede un nonsoché di sensuale, soprattutto quando parla nell'antica lingua d'Egitto...
In definitiva, un film di intrattenimento ben interpretato da attori simpatici che danno vita a una messa in scena cartoonesca, è vero, ma godibile, supportata da una colonna sonora notevole e imponente.
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