Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Un capolavoro d'intelligenza ricco di poesia.
Chi mai meglio di Benigni poteva interpretare questo ruolo? Un Benigni privato della sua maschera comica e che, col suo volto smagrito ed espressivo ed il suo corpo sfrenato e scatenato, diventa un eterno bambino che non si arrende al mondo alienato degli adulti, un bambino che si rifiuta di crescere perché non vuole farsi divorare dalla frenesia e dalle nevrosi dei grandi, un bambino che guarda la realtà con occhi puri e che decide di fare il maestro d'asilo proprio per questo. Ed è attraverso la mentalità dei bambini, attraverso la loro innocenza e la loro ingenuità che Ferreri e Benigni scatenano tutta la loro irriverenza ed il loro spirito rivoluzionario.
Anche se siamo lontani dal cinema d'impegno civile di Rosi e Petri, qui la società di allora viene criticata e distrutta attraverso gli occhi inesperti dei bambini dell'asilo dove Benigni insegna. I loro occhi smaliziati infatti spingono chi guarda a chiedersi cosa mai siamo diventati?
Un capolavoro d'intelligenza ricco di poesia e di tenerezza.
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