Regia di André Téchiné vedi scheda film
Il giovane Martin, figlio illegittimo del signorotto di una cittadina francese, scappa di casa e si ritrova a Parigi, ospite del fratellastro Benjamin. Qui conosce Alice, violinista un po’ sbandata e sempre sull’orlo di varie crisi di nervi. Tra i due è amore, non a prima vista ma comunque divorante. Solo che Martin nasconde un segreto terribile, che lavora inesorabilmente ai fianchi il suo già difficile equilibrio psicofisico. André Techiné torna, dopo l’interessante parentesi noir di “Les Vouleurs”, a uno dei suoi argomenti favoriti: la fragilità esistenziale scatenata dai sentimenti. E lo fa con una tragicità maggiore rispetto a “L’età acerba”, il suo titolo più famoso, ma anche delineando attraverso Martin la figura di un giovane in perenne lotta con se stesso e del cui dolore si fa ambasciatrice la donna, Alice. A tratti affascinante, il film di Techiné denuncia pesantezza di sceneggiatura e dialoghi cui manca un elemento fondamentale: la verità. Un po’ come in “Pola X” ma senza quell’ipertrofico disordine visivo che concedeva al film di Leos Carax il suo seppur minimo fascino. Irrisolto.
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