Regia di Derrick Borte vedi scheda film
E' buona norma non lasciari coinvolgere in discussioni per motivi di viabilità, non si sa mai con chi si ha a che fare; è altresì consigliabile utilizzare una tecnologia di blocco dei dispositivi mobili, per impedirne l'uso contro la propria volontà. Sono dure lezioni, quelle che impara, a questi propositi, Rachel, una ragazza americana dalla vita caotica, la quale attira su di sè ed i suoi cari la rabbia di un uomo nel suo "giorno sbagliato". Il regista Derrick Borte dirige un'opera fortemente ispirata ai classici "Un Giorno Di Ordinaria Follia" e "Duel". Dal primo film il regista trae idee per la caratterizzazione dell'antagonista, Tom Cooper. Devastato nell'animo da un travagliato divorzio, afflitto da continui fallimenti in ambito lavorativo, logorato dai mali della vita moderna, quest'uomo scatena la rabbia accumulata dapprima contro (presumibilmente) la ex-moglie; poi, non avendo più nulla da perdere, identifica in Rachel un personaggio ostile, per tutto ciò che ella, ad una prima analisi, rappresenta: una donna indifferente ed un po' prepotente, pronta a ritagliarsi una porzione di serenità sulla pelle di qualche altro uomo. Decide di abbattere la sua ignavia, uccidendone le persone care. Rachel, tuttavia, non è quel tipo di persona. E' una donna in difficoltà sentimentali, economiche e lavorative, la quale non si lascia sopraffare dall'odio e s'impegna per riprendere in mano la propria vita. Tra Tom Cooper ed il protagonista di "Un Giorno Di Ordinaria Follia", Bill Foster, ci sono molte differenze. La violenza del secondo è proporzionata all'offesa ricevuta e funzionale al suo scopo. Tom Cooper improvvisa con irreale lucidità un piano volto alla distruzione della sua antagonista, coinvolgimendo persone assolutamente innocenti. Ritengo pertanto meglio caratterizzato Bill Foster. Il personaggio Tom Cooper è comunque "salvato" da una buona interpretazione di Russel Crowe. Del film di Steven Spielberg "Duel", quest'opera trae l'ambientazione "automobilistica". Le strade delle città, nella frenesia e nevroticità che si accompagnano alla vita moderna, possono essere - come attesta la lunga sequenza iniziale - valvola di sfogo di rancori, psicopatie, conflittualità sociale, sia alla guida di veicoli, sia a piedi. Il ritmo è molto sostenuto. Dopo un'introduzione che ci presenta personaggi ed ambientazione, una città americana soffocata dal traffico, si apre lo scontro tra Rachel e Tom. Lo sviluppo della trama è inverosimile. Rachel, anzichè rivolgersi e lasciar fare alla polizia, asseconda l'uomo, il quale, in pochi minuti si appropria dello smartphone della donna, ne studia la vita, architetta un disegno malvagio e lo mette in pratica. Anche la narrazione "perde quota"; mi sarei aspettato, dopo l'omicidio dell'avvocato di Rachel, anche quello della terapista, e di qualche altro personaggio che Tom ritenesse facente parte di una categoria causa indiretta della propria rovina, ed invece porta l'attacco più vicino all'intimità di Rachel, rendendo molto più difficile non dico giustificarne, ma anche vagamente comprenderne le motivazioni. Comunque, la tensione è palpabile fino alla conclusione, che giunge prevedibile e quasi improvvisa. Nonostante i suoi limiti, il film non mi è dispiaciuto, grazie ad una recitazione convincente ed alle interessanti ed attuali tematiche di fondo.
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