Regia di Pierre Jolivet vedi scheda film
Pierre Jolivet e la sceneggiatrice Roselyne Bosch hanno messo in scena una storia di amour fou ispirandosi liberamente al romanzo di George Simenon “En cas de malheur”. Michel, un brillante avvocato sposato con l’affascinante gallerista Viviane, si trova a difendere Cécile, una giovane sbandata che sbarca il lunario compiendo piccoli furti. L’avvocato si trova ben presto coinvolto nel più classico e divorante dei triangoli amorosi, in competizione con Vincent, il giovane fidanzato di Cécile. È una passione devastante quella che lo spinge a rischiare la propria posizione sociale e affettiva, ma la sua natura è troppo borghese per arrivare sino in fondo. Il film, lontano mille miglia da “La ragazza del peccato” di Claude Autant-Lara con Jean Gabin e Brigitte Bardot tratto dallo stesso romanzo, banalizza con dialoghi scontati la passione distruttiva che lega i tre protagonisti. Virginie Ledoyen, giovane stella del cinema francese di qualità, sembra stavolta accusare una battuta a vuoto; distratta e svogliata nella parte della seduttiva Cécile, perde nettamente il confronto con la sempre bella Carole Bouquet, a suo agio nel ruolo di Viviane, donna profondamente borghese, cinica e calcolatrice anche nel dolore.
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