Regia di Tony Kaye vedi scheda film
Film IMPEGNATO, ma sul serio. Razzismo xenofobo e movimenti neonazisti sono i temi trattati. Roba tosta, mica "un giro di walzer". Mi sarei aspettato una specie di film che facesse morale 'politically correct', che predicasse un messaggio alla "vogliamoci bene". Invece no, meglio, il film si è rivelato estremamente potente ed efficace, principalmente per la professionalità con il quale è stato girato. La storia raccontata in flash back è in un meraviglioso bianco e nero; il presente a colori. La regia è originale, Tony Kaye dà al film un efficace stile visivo e conferisce sempre una certa atmosfera di qualità visiva. L'immagine è immediata, diretta, si vede che il regista viene dal settore pubblicitario, va al sodo e fa 'parlare' la fotografia.
La storia in sé non è complicata, né estremamente originale, in alcuni punti anche prevedibile, ma il modo in cui viene raccontata è fenomenale.
Non è un film con un lieto fine, non offre una soluzione alla discriminazione razziale. Esso mostra che cosa NON è la soluzione, anzi alcune apparenti metodi di risolvere un problema, come la rappresaglia, generano altre reazioni avvelenando i rapporti come in un circolo vizioso.
Il film non dà un messaggio di speranza, ma mostra invece come la xenofobia sia pericolosa e porti a conseguenze dolorose a chi la pratica e agli affetti più vicini. E' un monito ai 'bianchi' per convincerli a smetterla con le cavolate neonaziste. Questo film andrebbe fatto vedere nelle scuole.
Edward Norton è davvero fantastico nel suo ruolo. Lui è molto credibile nella interpretazione sia del neonazista, così come nel medesimo personaggio che si converte alla ragione e decide di abbandonare il pensiero xenofobo.
E' un film che mi ha sorprendentemente impressionato, d'impatto visivamente potente ed efficace nel messaggio.
Voto: 7,5.
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