Regia di Tony Kaye vedi scheda film
L'adolescente Edward (Furlong) è obnubilato dalla personalità carismatica del fratello maggiore Derek (Norton), bullo di periferia e sostenitore acceso di un neonazismo che si trasforma in fanatismo. Finito in galera dopo l'omicidio di un nero, Derek abbandona le vecchie convinzioni, nella speranza che suo fratello faccia altrettanto. È troppo tardi?
La spina pungente del nazismo torna a farsi sentire di tanto in tanto anche ad Hollywood: basterebbe pensare a Music box, al terzo episodio di Indiana Jones, a Il maratoneta, a Dossier Odessa o a Uccidete la colomba bianca. Incupiti dall'idea di un possibile ritorno in vita del nazismo, produttori e sceneggiatori americani scongiurano una simile evenienza con film capaci di coniugare lo spettacolo con l'empito pedagogico. American history X non fa eccezione: il racconto - interrotto da numerosi flashback e che riecheggia il Diario di un naziskin scritto da Ingo Hasselbach - è lineare e ben costruito ma lo schematismo della vicenda, l'enfasi didascalica sul tema e l'assenza di un minimo di analisi sociologica (il racconto è quasi interamente imperniato sulla famiglia dei due protagonisti) ne stemperano le potenzialità.
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