Regia di Tony Kaye vedi scheda film
Vidi questo film alcuni anni fa,e mi impressionò molto,la scena iniziale,il fanatismo,il razzismo della gioventù americana,impersonata così bene da E. Norton.Vidi questo film e rimasi turbata,il film è del 1998,perciò inizia ad avere qualche annetto,e quando l'ho rivisto ieri sera,pensavo di ritrovare lo stesso tipo di turbamento che ricordavo.Sono rimasta di pietra,e non per i motivi che ho detto prima,ma perchè il fanatismo del protagonista,il suo eccessivo odio,lo sproloquiare per trovare giustificazioni alla propria violenza e intolleranza mi ha fatto rcordare tanti discorsi che sento fare oggi,sì proprio oggi,dai nostri politici italiani,il più delle volte da quelli che sono al governo.Perciò questa volta il film ha avuto un'aspetto diverso per me,l'ho trovato di un'attualità paurosa, e mi sono infatti impaurita.Il film, girato in bianco e nero,per mettere in evidenza i contrasti netti,ma anche le sfumatue che circondano i vari protagonisti,è avvincente,riesce a mantenere sempre un buon ritmo,e lo svolgimento non lascia "vuoti" nel racconto.E.Norton dà un'ottima prova,centrato,sia nella prima che nella seconda parte del film,sa disegnare bene la psicologia del suo contorto personaggio.
Una famiglia americana,rimane orfana della figura paterna,il figlio maggiore diventa un naziskin,violento,uccide tre ragazzi di colore,in galera capira i suoi errori,cercherà di rimediare facendo cambiare idee al fratello minore,che lo emula in tutto.Il finale è sorprendente,perciò non lo svelerò.
Molto buona.
Bravissimo.
Bravo anche lui.
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