Regia di Tony Kaye vedi scheda film
Un pugno al centro dello stomaco con molto bianco e nero e numerose svastiche. Questa la prima impressione derivante dalla visione della pellicola del regista inglese Tony Kaye basata sulla breve storia firmata dallo sceneggiatore David McKenna. Ed Norton presta viso, muscoli e capacità artistica alla causa dei nazisti di Venice Beach, impersonando l’andata e il ritorno verso la prigione di stato di un ragazzo prima - e di un uomo poi - cresciuto nell’assenza di un padre, vigile del fuoco e morto in servizio, al quale sostituisce la seduzione di un fanatico con certezze naziste e a capo di un gruppo di estremisti con poche idee e molta voglia di alzare le mani.
Con il cranio rasato, il corpo deturpato da aquile, svastiche e convinzioni riguardanti la supremazia della razza, Norton porta a Venice terrore e idee fallaci quanto il suo odio. Un odio velocemente riveduto e corretto quando verrà arrestato senza proferire parola, salvo accorgersi quasi subito di aver seguito le idee del mentore sbagliato. La risalita di Derek (Norton)Vinyard dall’odio nel quale era sprofondato è lenta ma efficace, ma lascerà tracce inevitabili ed evidenti nel fratello liceale con il rischio che questi possa cadere nei suoi stessi errori. Una storia americana molto dura, depurata da inutili fronzoli e vissuta fra le pieghe della ‘città degli angeli’, in una zona dove le gang s’affrontano a qualunque ora del giorno e della notte e dove la soluzione più semplice potrebbe essere quella d’incolpare il proprio vicino, asiatico o di colore. Soprattutto una storia ancora profondamente attuale e mai veramente risolta.
Kaye mischia sapientemente le carte per provocare uno scossone nel cuore di chi vede. Norton furoreggia, e Furlong, nel ruolo del fratello Daniel, riesce a tenergli testa. Ai due s’aggiunge un docente ebreo dall’aspetto rassicurante di Elliott Gould e Stacy Keach, noto al pubblico TV per aver prestato il proprio viso al personaggio di Mike Hammer, in quello del mentore con croce celtica Cameron Alexander. Nel complesso pellicola imperdibile.
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