Regia di Egor Abramenko vedi scheda film
Il film di Abramenko attinge chiaramente dall’enciclopedia filmica del suo guru, ma al tempo stesso contiene anche alcuni degli aspetti tipici dell’idealismo “soviet”. Peccato che il dispositivo analettico messo a punto con tanto rigore si inceppi proprio di fronte all’intreccio emotivo, che fagocita il fascino cupo e sintetico a favore di un irritante e ampolloso influsso melodrammatico. Buono il cast, dimenticabile il “vampirico” villain.
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