La recensione su Honeydew

di undying

6 stelle

Opera prima piuttosto lenta e con una storia non del tutto convincente, ma estremamente gradevole per realizzazione tecnica.

Per approfondire la conoscenza di uno strano fungo definito Sordico - che si accumula sul grano e su altre colture - la studentessa laureanda in botanica, Riley (Malin Barr), ha scelto di fare un'escursione nelle campagne, coinvolgendo il fidanzato Sam (Sawyer Spielberg), attore in attesa di audizione. Decidono di trascorrere la notte in tenda, ma in tarda serata vengono invitati da Eulis (Stephen D'Ambrose), il proprietario del terreno in cui si sono soffermati, ad allontanarsi. Quando si accorgono che la macchina per un guasto li ha lasciati a piedi, dato che si trovano in una zona senza copertura telefonica, decidono di bussare alla porta della prima abitazione che trovano: quella di un'anziana (Barbara Kingsley). Le cose prendono una piega inaspettata dal momento che la donna propone di chiamare in soccorso un suo conoscente.

Devereux Milburn esordisce in regia con una sceneggiatura scritta in collaborazione con Dan Kennedy, quest'ultimo anche impegnato sul set come cineoperatore. Quello che subito appare evidente, dopo i primi dieci minuti, è il ritmo assolutamente ingessato del film che procede praticamente per oltre 100 minuti attorno a un soggetto appena abbozzato e in maniera volutamente superficiale. In sintesi i due autori ripropongono il classico tema di occasionali giovani finiti tra le grinfie della solita famiglia di pazzi (sembrerebbe pure cannibali, ma questo punto è ambiguo) modellata sul prototipo di Texas chainsaw massacre (Tobe Hooper, 1974). Con la variante che qui, sin dalle prime battute, la vecchia (pericolosissima, nonostante il comportamento da svanita) sembra essere anche una fanatica religiosa, adombrando a ripetizione rime su Dio, sulla degenerazione nel mondo e sulla apocalittica fine dei tempi. La lunghissima terza parte poi, poteva benissimo essere sintetizzata in dieci minuti mentre si prolunga abbastanza inutilmente senza particolari spunti narrativi nè spettacolari. Così come poco senso sembra avere la storia, al contrario la tecnica adottata da Milburn e Kennedy è invece sorprendente: la cinematografia è semplicemente fantastica, il montaggio offre originali inserti split screen e l'accorgimento sonoro predilige una serie di tracce audio angoscianti e certamente atipiche: musiche ancestrali, a base di rumori semplici con vocalizzi, sussurri e strane litanìe. Al tutto si aggiungono recitazioni esemplari, sia da parte della giovane coppia, sia soprattutto per il contrasto psicologico (da vera schizofrenica) ben espresso dalla bravissima Barbara Kingsley, vecchietta in stile "arsenico e vecchi merletti" in grado di provocare qualche incubo notturno dopo averla vista all'opera nel tragico e deprimente finale. In conclusione Honeydew è un film poco riuscito per quello che racconta, ma considerato che si tratta di un'opera prima, e per come lo racconta, è un ottimo biglietto da visita. Tanto che si spera di vedere, al più presto, un altro film diretto da Devereux Milburn.

Curiosità [1]

Sawyer Spielberg - nel film interpreta Sam - è il figlio di Steven Spielberg.

Le punte delle dita di Karen sono mostrate come annerite per tutto il film. Questo è un segno di avvelenamento da segale cornuta, di cui "sordico" è una versione immaginaria, ed è presumibilmente la causa della follia di Karen ed Eulis.

[1] Imdb.

"Il cibo ci accompagna sempre, quando siamo sani per mantenerci sani, quando siamo malati per guarire, mangiando con attenzione possiamo capire molto del nostro organismo e delle energie che lo muovono."

(Pietro Leemann)

Trailer