Regia di Vittorio Sindoni vedi scheda film
Sindoni aveva appena girato con Chiari Son tornate a fiorire le rose, con una sceneggiatura firmata dal regista e da Ghigo De Chiara; il nucleo centrale del film viene confermato anche per questo Per amore di Cesarina, farsetta di poche pretese ambientata sulla costa romagnola (fra l'altro anche nel precedente lavoro Chiari ostentava un marcato accento romagnolo, risultando di Lugo, provincia di Ravenna). Fra gli interpreti minori rimane anche Roberto Chevalier; il resto del cast è però differente, a partire dal co-protagonista Gino Bramieri, per proseguire con Valeria Moriconi, Renato Pinciroli (noto caratterista) e con la splendida Cinzia Monreale, la Cesarina del titolo, che quello stesso anno recitava anche il Perdutamente tuo..., sempre di Sindoni. La storia è piuttosto banale, si tratta di una classica scappatella extraconiugale che coinvolge un uomo di mezza età ed un'adolescente, il che può ancora ricordare le tematiche di Son tornate a fiorire le rose, in cui Chiari temeva la vecchiaia e la parola 'nonno'; qui però l'atmosfera è davvero sguaiata, al limite della caricatura, con ruolo in tal senso simbolico - ma pure concretissimo - per il mattarello della massaia romagnola che attende il marito fedifrago al ritorno. Il ritmo è altalenante ed il ruolo di Chiari troppo centrale, mentre i rari duetti con Bramieri non lasciano il segno; la morale è stilizzata come i personaggi: il 'dramma della gelosia' (titolo di un film di Scola, contemporaneo, citato in una scena) fa parte della normale prassi quotidiana e come tale va accettato e magari anche minimizzato. 3/10.
Due ex partigiani si reincontrano a Cesenatico dopo tanti anni; uno dei due, Davide, è sposato ed ha una trattoria, l'altro, Vindice, ha una figlia adolescente molto bella. Davide fugge con la ragazza, ma la loro storia burrascosa non può durare...
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