Regia di Bryan Bertino vedi scheda film
TORINO FILM FESTIVAL 38 – LE STANZE DI ROL
L'aggravarsi delle condizioni dell'anziano padre allevatore di pecore, induce i suoi due figli a tornare alla casa paterna per aiutare ed essere di conforto alla loro anziana madre.
L'uomo appare effettivamente intubato, accudito costantemente da una infermiera nel suo letto, inerte e non più in grado di comunicare.
La madre invece, appare piuttosto contrariata dell'arrivo dei due figli, un maschio sposato con due figlie, ed una ragazza apparentemente single, ognuno preso con la propria vita, e dunque di fatto distante mille miglia da quella fattoria che pare rimasta conficcata in un'epoca ormai ampiamente trascorsa.
L'atmosfera cupa che si avverte tra le mura di casa, nell'ovile, in tutta la zona, diviene in effetti qualcosa di più che oppressivo, sconfinando in una vera e propria minaccia, da parte di un male assoluto che è impossibile riuscire a dominare, se non con la fuga.
Dal regista dell'ottimo e tesissimo The stranger, Bryan Bertino, autore parimenti di un'altra manciata di horror che converrà cercare di recuperare, The dark & the wicked ci parla di una minaccia assoluta, della cattiveria e del male fini a loro stessi, e lo fa utilizzando la tecnica preparatoria ed accorgimenti scenografici che, di per sé, non presentano sulla carta alcuna vera novità o sorpresa, ma la cui efficacia diventa palpabile, grazie alla tensione, pura ed efficace, che la vicenda riesce a raccogliere durante il suo percorso luttuoso verso un baratro annunciato ed inevitabile.
Un horror a cui poco importa innovare, ma che sa sfruttare le atmosfere e le situazioni per rendere palpabile la tensione: da un horror, tutto ciò rappresenta un risultato più che onesto ed un traguardo pienamente raggiunto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta